Il boom di casi di pertosse e morbillo in Europa inizia a preoccupare. Stiamo assistendo a un vero e proprio rimbalzo, dopo il calo occorso durante l’epidemia di covid, grazie all’utilizzo di mascherine.
Perché la pertosse spaventa tanto
La denuncia arriva direttamente dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie che segnala come il numero dei casi di pertosse e morbillo abbia iniziato la sua risalita nel 2023 e stia continuando tuttora. Un fenomeno presente in diversi Stati membri dell’Unione Europea che può mettere a rischio la salute e la sopravvivenza dei bambini di età inferiore un anno. Ovvero quelli troppo piccoli per essere vaccinati.
Con loro sono in pericolo tutte quelle fasce che dovrebbero essere protette dall’immunità di comunità che sembra essere drasticamente calata. La pertosse, lo ricordiamo, è una malattia infettiva batterica molto contagiosa di solito classificata all’interno delle malattie infantili perché colpisce in maniera prevalente i bambini sotto ai 5 anni.
Se curata con il giusto antibiotico è possibile ottenere una guarigione dalla pertosse in circa 15 giorni. Perché, insieme al morbillo, questa malattia preoccupa molto? Perché l’immunità conferita non è definitiva ma scema col tempo. E perché soprattutto grazie all’introduzione del vaccino era diventata una malattia molto rara.
E’ per tale ragione che il suo risalire intimorisce.
Calano le vaccinazioni e quindi l’immunità
Il boom di casi di pertosse e morbillo è quindi da ascrivere in buona parte anche a una scarsa vaccinazione rispetto al passato. Nonostante l’obbligatorietà. L’invito è quindi, da parte degli infettivologi, di sottoporsi a vaccinazione se non ci si è ammalati nel corso dell’infanzia. Soprattutto per quel che concerne il morbillo, il quale può avere conseguenze importanti sull’organismo sia a livello neurologico che cardiaco.
Tra i 213 casi di morbillo registrati dal 1° gennaio al 31 Marzo 2024, l’88% era in persone non vaccinate al momento del contagio. E circa 56 casi hanno riportato delle complicanze, tra i quali figurano anche 23 casi di polmonite e uno di encefalite.
La scarsa informazione e le fake news che hanno preso piede dopo l’inizio dell’epidemia di covid hanno causato un errato terrore nei confronti dei vaccini. Questi sono invece uno dei pochi mezzi che l’essere umano ha sviluppato per poter combattere malattie altrimenti pericolose.
Se non vogliamo pensare a noi stessi, pensiamo ai nostri cari che rischiamo di infettare. Quando ci troviamo davanti a queste problematiche, dobbiamo chiederci se saremo in grado di sopportare l’idea di fare male ad altre persone non prevenendo già per noi stessi specifiche malattie.