All’inizio c’era il bugiardino, un foglietto che si trovava all’interno della confezione di un farmaco scritto in maniera talmente astrusa che nessuno, tranne forse un medico o un farmacista, poteva comprenderlo. Dopo anni di battaglie questo si trasformò nel più semplice “foglietto illustrativo“, che ancora oggi accompagna un medicinale, e che nonostante sia di più facile lettura, ancora non contiene tutte le informazioni di cui un consumatore potrebbe aver bisogno.
Per questo i ricercatori dell’Università di Dartmouth, Steven Woloshin e Lisa Schwartz, hanno messo a punto un nuovo foglietto denominato Drugs Facts Box, letteralmente significherebbe “casella della storia dei medicinali”, il quale dovrebbe essere una sorta di foglietto illustrativo ancora più facile da comprendere, dato che conterrebbe, in maniera schematica, informazioni aggiuntive (come l’esempio in foto).
Secondo l’idea degli studiosi americani, la nuova Drugs Facts Box dovrebbe contenere in primis gli effetti collaterali, spiegati in maniera semplice ed intuitiva. Dopodiché dovrebbe spiegare, in maniera altrettanto semplice, a cosa serve, la sua efficacia testata, i risultati degli studi clinici, ed informazioni aggiuntive come il numero di persone su cui è stato testato, i risultati degli esperimenti, il confronto con altri farmaci simili e con i placebo, e altre informazioni che possono interessare i consumatori.
Questa decisione, che è stata presa in considerazione già sia dalla FDA (agenzia del farmaco americana) che dall’AIFA (agenzia del farmaco italiana), non comporterebbe grossi sforzi, dato che in queste agenzie i dati sono già disponibili, perché è attraverso di essi che danno o negano l’autorizzazione alla commercializzazione di un farmaco. Al massimo potrebbe trovare l’obiezione di alcune case farmaceutiche che mettono in commercio a volte prodotti che servono a poco o nulla, hanno pochi benefici, hanno tanti effetti collaterali, o semplicemente hanno gli stessi effetti di altri farmaci meno costosi. In ogni caso la proposta è stata presa in considerazione e nei prossimi mesi la rivoluzione potrebbe già essere avviata.
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[Fonte: Corriere della Sera]