Chi soffre di apnee notturne può tirare un sospiro di sollievo. E’ in arrivo, infatti, un nuovo apparecchio per la cura del disturbo: l’Hgns. A darne notizia, è un team di ricercatori della Johns Hopkins University, che ha messo a punto un pacemaker in grado di stimolare l’ipoglosso, il nervo che controlla i muscoli delle vie aeree superiori.
Questo innovativo strumento può trattare le apnee nel sonno nei suoi vari livelli di gravità e rappresenta un’alternativa alla CPAP (Continuous Positive Airways Pressur), l’apparecchiatura sino ad oggi utilizzata per le forme medie di apnea del sonno, che si verifica quando la lingua è risucchiata contro la parete faringea a causa della pressione negativa prodotta dall’aria inalata, causando l’occlusione dell’orofaringe. Se l’ostruzione notturna si ripresenta per più di 5 volte in 1 ora, con una durata superiore a 10 secondi, il giorno seguente la persona che ne soffre risente dei sintomi di mancanza del sonno.
la CPAP fa uso di un minicompressore collegato ad una maschera facciale che il paziente deve indossare nel corso della notte. Agendo come dilatatore pneumatico delle vie aeree superiori, la CPAP evita l’ostruzione, annullando l’evento generatore dell’apnea. L’espirazione è invece garantita dalla presenza di una valvola. LA CPAP nonostante risolva le apnee ostruttive notturne al 100%; presenta lo svantaggio di essere scarsamente tollerata dai pazienti.
Nel caso dell’Hgns, invece, la respirazione non viene sostituita, ma stimolata a livello muscolare. Come spiega Alan R. Schwartz, direttore del Centro del sonno, nonché autore della ricerca, ha spiegato che:
Grazie a questa nuova tecnica abbiamo rilevato un maggiore flusso di aria in tutti i nostri pazienti e abbiamo riscontrato una progressiva crescita dell’ampiezza dell’arteria al crescere dello stimolo. Gli aumenti nel flusso d’aria osservati sono stati di entità tale da eliminare la limitazione del flusso d’aria inspiratorio (IFL) nella maggior parte dei pazienti.
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