La morfina, comunemente utilizzata per alleviare il dolore, può accelerare la crescita del cancro, ma un farmaco appena approvato che blocca gli effetti collaterali potrebbe anche mantenere la diffusione dei tumori stabile. Ad affermarlo sono stati dei ricercatori americani nella giornata di ieri.
Il Progenics Pharmaceuticals Inc drug Relistor, che viene utilizzato per trattare la costipazione causata dagli antidolorifici come la morfina, sembra invertire alcuni degli effetti che causano il tumore nei topi e nelle cellule del cancro al polmone.
E’ una scoperta sorprendente, davvero. Questo farmaco potrebbe effettivamente inibire la progressione del tumore del polmone
ha affermato Patrick Singleton della University of Chicago Medical Center, che ha presentato i risultati di due studi in una riunione a Boston.
Uno studio fondamentale nel 2002 ha mostrato che i malati di cancro a cui era stata data la morfina inoculata nella spina dorsale, avevano la tendenza a vivere più a lungo. E due studi recenti in Irlanda hanno rilevato che i malati di cancro della mammella e della prostata che hanno ottenuto antidolorifici locali piuttosto che l’anestesia generale hanno avuto meno probabilità di veder ricomparire il cancro.
Precedenti studi di laboratorio, effettuati da Singleton e dal collega Jonathan Moss, hanno dimostrato che la morfina può incentivare la crescita delle cellule tumorali ed inibire la risposta immunitaria. Hanno inoltre scoperto che gli oppiacei promuovono la crescita di nuovi vasi sanguigni, in un processo chiamato angiogenesi, e possono rendere i vasi sanguigni deboli, il che potrebbe aumentare la probabilità che le cellule tumorali nel sangue possano diffondersi nel corpo.
Negli studi più recenti, il team ha osservato in particolare gli effetti degli oppiacei che bloccano i recettori sulle cellule del cancro con il farmaco Relistor, o metilnaltrexone. Il metilnaltrexone ha impedito alle cellule del tumore al polmone di diffondersi negli esperimenti di laboratorio. I topi geneticamente modificati per la mancanza del recettore degli oppiacei non hanno sviluppato tumori quando sono state iniettate le cellule tumorali.
Essi hanno inoltre dimostrato che il farmaco ha ridotto la diffusione delle cellule tumorali del 90% nei topi. Singleton ha affermato che il farmaco non altera l’effetto dell’anestesia, ma modifica alcuni degli effetti indesiderati degli oppiacei. Il passo successivo è quello di vedere come il farmaco colpisce il cancro nelle persone.
[Fonte: Yahoo]