Un uomo paralizzato da 5 anni è tornato a camminare grazie ad una tecnica sperimentale basata sulle elettrostimolazioni. Lui si chiama Rob Summers. Fu travolto da un’automobile mentre usciva dalla palestra quando aveva 20 anni e stava per iscriversi all’Università. E’ rimasto paralizzato dal torace in giù, fino alle terapie apportate grazie ad una nuova ricerca scientifica, i cui risultati sono appena stati pubblicati sulla rivista The Lancet, con tanto di video dimostrativi delle varie fasi del recupero. Lo studio è stato condotto dai neuroscienziati V. Reggie Edgerton della University of California di Los Angeles, e Susan Harkema dell’Università di Louisville nel Kentucky: il loro metodo si è basato sul recupero dei circuiti neurali rimasti sani dopo la lesione spinale, anziché sul tentativo di ripristino dei collegamenti interrotti. Ma vediamo nel dettaglio.
Summers era paralizzato, non poteva muovere gambe e tronco, anche se aveva una lievissima sensibilità alla puntura di spillo. Dopo due anni di intensa attività di riabilitazione non c’erano stati risultati circa i movimenti volontari. Dopo una lesione spinale, la corteccia cerebrale che invia il messaggio del movimento, non ha più il mezzo per trasportare questa informazione fino ai muscoli: alcuni neuroni del midollo spinale. Nel dicembre 2009, Summers è diventato il primo paziente arruolato in uno studio clinico di un metodo testato solo su roditori e gatti. Tramite un intervento chirurgico a Louisville è stata applicata una piccola striscia di elettrodi sulla dura madre, lo strato protettivo che circonda il midollo spinale. Poi è iniziata la nuova terapia fisica di riabilitazione, nel corso della quale il giovane paziente era sottoposto ad impulsi elettrici atti a stimolare gli elettrodi. Dopo poche sedute Summers poteva mantenersi in piedi assistito e dopo 7 mesi anche da solo per pochi minuti, sostenendo l’intero peso del suo corpo, nonché il primo passo con il supporto dei fisioterapisti. Tutto ciò avviene solo a stimolatore acceso, ma il ragazzo ha riportato anche un maggiore controllo della vescica ed un miglioramento della funzione sessuale anche con l’apparecchiatura spenta.
E’ la prima volta che un essere umano con completa paralisi motoria cronica ha potuto effettuare un movimento volontario. Si tratta di un grande successo scientifico, anche se va detto i casi sono singoli ed individuali. Probabilmente questo paziente ha avuto la fortuna di riuscire a preservare qualche fibra nervosa fondamentale, sulla quale la nuova tecnologia ha funzionato. Summers ha affermato:
“Per qualcuno che per 4 anni non è riuscito a muovere nemmeno un dito del piede, avere la libertà e la capacità di farlo per conto proprio è una sensazione incredibile”.
La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Healt e dalla Christopher e Dana Reeve Foundation. Nell’emozionante video che segue alcune fasi dei test.
[Fonte: The Lancet]