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E’ il cancro la malattia più temuta dagli italiani

 Generalmente quando si teme qualcosa si cerca in ogni modo di scongiurarne il rischio, o almeno così vorrebbe il buon senso. Ma non è questo quello che emerge dal rapporto degli italiani con il cancro, la malattia più temuta in assoluto nel nostro Paese, nonché dall’atteggiamento adottato per scongiurare le altre patologie che sviluppano un maggiore terrore ovvero le malattie croniche in primis, la demenza senile ed il morbo di Alzheimer.

Ad emergere dalla ricerca internazionale Bupa Health Pulse 2010 realizzata dalla London School of Economics, è piuttosto la propensione a stili di vita scorretti nonostante la paura delle malattie croniche a lungo termine. Scopriamo infatti che il 54% degli italiani fa attività fisica appena un’ora a settimana se non meno, il 71% consuma alcolici e che il 30% della popolazione fuma. Ad avere paura di sviluppare una malattia cronica è l’86% degli italiani, ma la mancanza di tempo, nel 30% dei casi, e la mancanza di motivazione, nel 17%, vengono additate come cause di un cambiamento in chiave salutista.

Spiega Sneh Khemka, direttore medico di Bupa International:

Sembriamo essere consapevoli della diffusione delle malattie croniche nella società, ma non facciamo abbastanza per ridurre il rischio di sviluppare una condizione patologica a lungo termine. È interessante notare anche come le persone si preoccupino molto più del cancro che di altre malattie: eppure le patologie cardiovascolari uccidono un maggior numero di persone.

 Malgrado la disoccupazione e la crisi economica incombano, per gli italiani, nove su dieci per l’esattezza, la cosa più importante resta la salute. Lo studio Bupa Health Pulse 2010, che ha intervistato un nutrito campione di 12mila persone in tutto il mondo tra cui mille in Italia, indagava sulla percezione delle malattie tra la popolazione e ha scoperto che le più temute da noi italiani sono cancro (37%), demenza senile e Alzheimer (12%), obesità (10%), cecità (9%), asma (8%), infarto e pressione (8%), bronchite (7%), diabete (5%) e sordità (4%).

[Fonte: ASCA]