Il prossimo 20 maggio verrà celebrata nel nostro paese la Giornata Nazionale del Malato oncologico. Quella dei pazienti affetti da tumore è una condizione molto diffusa nel nostro paese, che viene ricordata dal 2006 nella terza domenica di maggio. Un punto di partenza annuale per la Favo, Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, per favorire l’informazione, ma al contempo stare vicina ai malati di cancro, agli ex malati e a tutti coloro che hanno avuto una persona cara colpita da questa grave patologia.
Le statistiche purtroppo parlano chiaro. Ogni anno nel nostro paese circa 270mila persone sono colpite da tumori di differente origine. Circa il 50% delle persone colpite riesce a guarire, riportando in alcuni casi delle conseguenze invalidanti. La restante metà dei pazienti riesce in alcuni casi a trovare una via di cronicizzazione del male, riuscendo a vivere in alcuni casi a lungo nonostante la presenza della patologia cancerosa.
Se questi piccoli traguardi si rendono possibili, tutto ciò è dovuto alla ricerca ed alle sperimentazioni che i ricercatori, instancabili nell’investigare su continue strade diagnostiche portano avanti, nonostante i problemi economici che spesso investono questa particolare branca della medicina. Sono le nuove terapie in sviluppo a far sì che il malato possa vedere il decorso della sua malattia tumorale cambiare, allungando sensibilmente la vita. Anche per coloro che non hanno speranza di guarigione.
Ciò cui punta la Giornata Nazionale del Malato oncologico, è l’accensione dei riflettori sulla continua lotta per la vita intrapresa dai malati di tumore, con un particolare occhio di riguardo per chi riesce a cronicizzare la malattia: per loro c’è chi parla di una “nuova disabilità di massa”, perché effettivamente, sebbene l’aspettativa di vita sia cresciuta, non si può dire che le condizioni di salute di questi malati siano migliorate.
Una giornata che, attraverso iniziative d’informazione, screening di prevenzione e tavole rotonde in merito a cure palliative e terapie del dolore, vuole non solo celebrare la forza dei malati ma accendere l’attenzione sulle necessità degli stessi: diritti sul lavoro, accesso alle terapie, riabilitazione e cure specifiche.
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