La lotta al cancro si attua anche con la prevenzione, ma la maggior parte dei tumori sono difficili da prevedere. Una nuova tecnica di analisi genetica elaborata presso la Washington University School of Medicine di St. Louis potrebbe aiutare i medici a capire se una persona è a rischio o no di alcuni tipi di neoplasie come la leucemia.
Gli studiosi hanno individutato una specie di “errore genetico”, che in realtà è una mutazione, nei pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche, dei tumori del sangue che progrediscono nella leucemia. Secondo i ricercatori le persone che presentano questa mutazione hanno un’alta probabilità di sviluppare la forma più acuta della malattia.
Alla mutazione è stato dato il nome U2AF1, individuata per la prima volta in un paziente di 65 anni affetto dalla sindrome che era progredita fino alla forma più grave. Da lì i ricercatori hanno cominciato ad analizzare i geni di altri pazienti affetti dalla stessa condizione, ed hanno trovato anche in altri 13 questo gene mutato. In questo modo, ha spiegato Matthew Walter autore principale dello studio, sarà d’ora in avanti possibile individuare con più facilità questa malattia, evitando di effettuare diagnosi sbagliate visto che poteva essere confusa con altre perché non c’era un marker noto come questo gene scovato ora.
Le sindromi mielodisplastiche sono una forma non molto rara di tumore del sangue che avviene in quanto le cellule del sangue del midollo osseo non maturano in modo corretto. Essa capita maggiormente nelle persone con più di 60 anni ed anche se esistono farmaci per gestire la malattia, non esiste ancora una terapia che la possa far guarire.
Secondo i loro dati, pubblicati su Nature Genetics, ancora non è possibile stabilire con certezza questo rapporto di causa-effetto, ma l’aver individuato questo particolare ha portato a pensare che un esame genetico ben mirato possa un giorno stabilire i rischi di contrarre questa o altre forme di tumore.
[Fonte: Sciencedaily]
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