Metodo Hamer contro i tumori, in cosa consiste? Quasi ogni giorno nuove teorie e proposte vengono lanciate come cura contro le principali neoplasie. Vediamo in cosa consiste questa “tecnica” appena descritta e quanto possa essere considerata affidabile.
In cosa consiste
Sono cinque le “affermazioni” sulle quali il metodo Hamer consiste, definite dall’ideatore stesso ” le 5 leggi della biologia”:
- ogni malattia è causata da un conflitto improvviso o evento traumatico
- la patologia è composta di due fasi, una di conflitto attivo e una di guarigione: una fredda e una calda
- c’è correlazione tra cervello, psiche ed organo malato dal punto di vista evolutivo
- i batteri e virus sono in realtà alleati alla risoluzione dei conflitti
- le malattie sono un “programma biologico speciale della natura dotato di significato” per risolvere il conflitto inatteso.
Più comprensibilmente si tratta di un metodo di “autoguarigione” basato sulla conoscenza della malattia e dei problemi relativi alla psiche che potrebbero averli causati. L’illuminazione in tal senso Ryke Geer Hamer la avrebbe avuta dopo la morte del figlio (ucciso in Corsica in un incidente coinvolgente il principe Vittorio Emanuele di Savoia, N.d.R.) ed il successivo sviluppo di un tumore ai testicoli e l’ammalarsi della moglie di cancro al seno. Il suo approccio viene definito “Nuova Medicina Germanica” il cui nome, spiega l’AIRC, nascerebbe dal voler essere un’alternativa tedesca alla medicina clinica ufficiale.
Testimonianze In Italia
Testimonianze relative al metodo Hamer in Italia sono facilmente consultabili online in siti specializzati nel l’approccio: negli stessi diverse persone che hanno deciso di applicarlo raccontano di aver riscontrato miglioramenti o addirittura la guarigione. Il caso più eclatante è senza dubbio quello dell’attrice e presentatrice Eleonora Brigliadori che racconta in una vecchia intervista del 2007 di aver sconfitto il carcinoma al fegato di cui soffriva proprio grazie a questo approccio ed al virus dell’epatite. Come illustrerebbe, in pratica, il quinto punto del metodo Hamer, senza l’aiuto del farmaci attualmente disponibili per la patologia che non farebbero altro che interrompere il processo naturale di guarigione provocando metastasi.
Ma la realtà delle testimonianze quale è? Nella maggior parte dei casi, ciò che siti e forum specializzati presentano sono storie di persone che hanno applicato il metodo e che hanno comunque, spesso e volentieri, avuto il bisogno di ricorrere alla chirurgia o all’intervento della medicina tradizionale ad un certo punto del loro percorso.
Funziona?
Il metodo Hamer funziona? E’ questa la domanda che più di tutte si presenta a chiunque si presti a leggere i testi relativi a questa tecnica di autoguarigione. I 5 punti sono tutt’altro che chiari e sebbene alcuni di essi sottintendano delle verità scientifiche, non è possibile considerarli accettabili. Fino a questo momento infatti non vi è mai stata nessuna riprova ufficiale né conferma della validità di questo metodo e la casistica, per quanto parziale, non è sufficiente a far propendere verso un’accettazione di questo metodo come sicuro ed efficace. Tra le metodologie alternative o coadiuvanti di cura ciò che Ryke Geerd Hamer ha proposto negli anni, non solo a causa della radiazione dall’albo dei medici e diverse denunce ricevute, non può essere considerato affidabile o funzionante. Diversi interlocutori importanti della medicina si sono schierati contro questo approccio al cancro, e non si può fare a meno di tenere da conto come la xenofobia alla base del metodo (la medicina tradizionale sarebbe un arma degli ebrei per sterminare i non ebrei secondo l’ex medico, N.d.R.) non lavori di certo a favore della credibilità dello stesso.
Attenzione al metodo Hamer medicina alternativa
In conclusione il metodo Hamer non può essere considerato un procedimento di medicina alternativa valido. E neppure COADIUVANTE: a differenza di agopuntura ed altre terapie non solo non ha prove scientifiche di efficacia ma appare risultare pericoloso in coloro che decidano di utilizzarlo come approccio terapeutico esclusivo, cosa che il principio stesso del metodo Hamer richiede.
Fonte | AIRC
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“Il metodo Hamer funziona?” E’ una domanda mal posta.
Non esiste un “metodo Hamer” come se Hamer avesse ideato un nuovo metodo terapeutico.
Le (eventuali) leggi biologiche scoperte da Hamer riguardanti il comportamento dei tessuti embrionali non sono un metodo ma sono una MAPPA.
Che è cosa ben diversa!
incolpare le leggi biologiche della morte di una persona è Come se incolpassimo la legge di gravità per un incidente aereo dovuto a un difetto di progettazione!
PS: sarebbe auspicabile che i professionisti che si prendono la briga di scrivere su tale tema approfondissero con la serietà che merita il tema.
La briga c’è stata, approfondendo su fonti come l’AIRC citata. Non mi pare che ci siano fonti alle sue affermazioni. Non si incolpa di morte una legge biologica. Ma chi ne fa un uso sbagliato per un mero ritorno economico o solo per il gusto di fare disinformazione. Mappe, leggi biologiche, qualunque cosa si citi, dovrebbe avere una fonte ricoscibile e riconosciuta.
evidentemente quando si ragiona senza conoscere i concreti meccanismi “politici” della ricerca scientifica e si pretende quel che ragionevolemtne sembra in teoria corretto metodologicamente pretendere, non si arriva da nessuna parte.
Provi a essere non un medico ma un team di medici che vuole realizzare una ricerca scientifica per verificare la eventuale bontà di tale ipotetiche leggi?.
Provi a ottenere tutti i visti buoni, i fondi x la ricerca e poi pure a vedersi pubblicare i risultati. Provi e troverà la risposta da solo 😉
ciònondimeno ci sono almeno centinaia e centinaia di professionisti in vari Paesi che lavorano con questa mappa da decenni e già 2 sono le facoltà di medicina in cui queste informazioni si insegnano…a Lei scoprire quali!
ma intanto qualche indizio lo troverà qui:
bioneuroemocion (eric corbera) https://www.enriccorberainstitute.com/bioneuroemocion
metahealth http://www.metamedicine.info/en/why_meta_health.php
feyerabend, Kuhn sostenevano che l’evoluzione scientifica non avviene per accumulazione di dati ma per shift di paradigma, diciamo x salti. E questo avviene tra l’altro quando i vecchi soloni arroccati sulle loro certezze muoiono. La storia della scienza mostra spesso come l’establishment sia l’ultimo a recepire una scoperta scientifica e lo fa non nelle stesse persone che l’hanno combattuta ma da altri loro successori…
se non si convince di questo, buon per lei non le resta che accompagnarsi con quelli del cicap!