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Tumore al pancreas, quale sopravvivenza?

Tumore al pancreas, quale sopravvivenza? Questa malattia è caratterizzata da un’alta mortalità, spesso dovuta al fatto che diagnosi arriva tardivamente rispetto allo sviluppo della forma cancerosa. Vediamo insieme cosa si può fare per aumentare l’aspettativa di vita nei pazienti che ne soffrono.

Sopravvivenza in caso di tumore al pancreas

Il tumore al pancreas è uno dei più difficili da curare. I dati relativi alla sopravvivenza in caso di sviluppo non sono molto incoraggianti. Ad avere un importante ruolo nel decorso della malattia sono la tipologia di massa, la sua posizione e soprattutto il suo stadio. Molto di rado a causa di una sintomatologia non palese la diagnosi arriva in ritardo rispetto a quelli che sarebbero tempi ottimali. In molti casi i linfonodi sono già stati attaccati dal cancro e le metastasi si sono sparse per il corpo.

La sopravvivenza dipende quindi dalla tempestività e dalla tipologia di terapia utilizzata. L’approccio deve essere calibrato in base alle esigenze del malato. Tenendo conto che la mortalità per la neoplasia è quasi coincidente con la sua incidenza e che solo il 25% circa dei pazienti raggiunge una sopravvivenza oltre i 5 anni.

Terapie disponibili per il tumore al pancreas

Le terapie disponibili per il tumore al pancreas sono di diversa tipologia, pensate per approcciare la malattia a seconda del suo stadio di gravità. La rimozione chirurgica viene di solito impiegata quando il cancro è circoscritto e prevede anche la possibile resezione di parte del pancreas. Si tratta di una procedura che viene valutata attentamente e condotta da un’equipe multidisciplinare preparata se lo stato di salute del paziente lo consente. Ed è quella più risolutiva rispetto alle altre.

L’approccio farmacologico al tumore è meno valido rispetto al precedente. Il cancro al pancreas è noto per essere poco sensibile alla chemioterapia e non sottoponibile a radioterapia per via della sua collocazione nell’organismo.  Negli ultimi tempi, grazie a nuove sperimentazioni, sta prendendo piede l’uso di anticorpi monoclonali che uniti ai farmaci utilizzati d’elezione sembrano apportare benefici e aumentare la sopravvivenza.

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