Le vampate di calore durante la menopausa riducono del 50% il rischio di insorgenza di tumore al seno. Un motivo finalmente, per le donne non più fertili, di gioire per la condizione, spesso “scomoda” nella quale si trovano superati i 50 anni.
E’ questo ciò che è emerso da uno studio congiunto portato avanti dall’Università di Washington e dal Fred Hutchinson Cancer Research Centre di Seattle.
La ricerca, pubblicata sulla rivista “Cancer Epidemiology Biomarkers and Prevention” spiega con dovizia di particolare come la sofferenza dovuta alla menopausa, soprattutto per ciò che riguarda gli sbalzi di temperatura percepiti, sia un disturbo a buon fine. Questo particolare cambiamento infatti riesce a stimolare, nella donna, una protezione maggiore contro il cancro al seno.
Si tratta di un fattore ormonale. Le vampate sono scatenate dalla minore quantità di estrogeni rilasciata nell’organismo. La correlazione tra i tumori e questa particolare famiglia di ormoni è da tempo nota e segnalata da diversi studi a riguardo. Il decremento di estradiolo nella donna in menopausa, pari circa al 40% della quantità normalmente presente, sebbene provochi, come già ampiamente citato, un problema di “temperatura” , al contempo abbatte notevolmente l’incidenza di particolari forme di tumore al seno.
Nello studio sono state prese in considerazione circa mille donne con età compresa tra i 55 ed i 74 anni, alle quali è stato diagnosticato un tumore al seno. Spiega il team di ricercatori:
Questo è il primo studio che dimostra che le donne che avvertono i sintomi della menopausa hanno una significativa riduzione del rischio di sviluppare il cancro al seno e che la gravità delle vampate di calore è anche inversamente associata al rischio.
Ad ognuna delle partecipanti è stato chiesto di elencare i sintomi che le hanno colpite una volta entrate in menopausa. Le stesse domande sono state fatte a donne sane della stessa età. Confrontando i dati raccolti è emerso che coloro che avevano riportato vampate di calore gravi, iper-sudorazione notturna ed insonnia, avevano anche il 50% di probabilità in meno di sviluppare il tumore al seno in entrambe le sue varianti più diffuse, ovvero il carcinoma lobulare invasivo ed il carcinoma duttale invasivo.
Articoli Correlati:
Aumento dei tumori al seno: colpita 1 italiana su 9
Tumore al seno, nuovi farmaci e cure
Tumore al seno, nuova chemioterapia e i capelli son salvi
Fonte: Agi Salute