Un recente studio pubblicato sull’autorevole rivista di divulgazione scientifica The Lancet sostiene che nella lotta al big killer per eccellenza, il cancro, c’è un’arma elementare quanto efficace: l’aspirina. Purtroppo, però, non è come sembra e nell’acido acetilsalicilico non si nasconde l’antidoto economico e se vogliamo banale che i ricercatori avrebbero avuto sotto il naso da decenni per sconfiggere il male del secolo. Non si parla infatti di cura, è bene sottolinearlo, quanto di riduzione dei rischi di mortalità dovuta a tumori.
Una meta-analisi, quella coordinata dal professor Peter Rothwell della Oxford University, in Inghilterra, che ha ricavato informazioni preziose sul ruolo dell’aspirina nel ridurre la mortalità da cancro, utilizzando i dati provenienti da otto studi clinici che hanno coinvolto nel complesso 25.570 partecipanti. Tanti quanto basta ad attribuire un peso notevole ai risultati positivi raccolti.
Un’aspirina assunta ogni giorno, scrivono gli studiosi, è capace, dopo 5 anni, di ridurre il rischio di morire di cancro del 21%.
Inoltre, il tasso di mortalità, non solo scatenato da tumori, ma anche da altre cause, era del 10% più basso per chi assumeva 75 mg di aspirina al giorno.
Le dosi di aspirina negli otto studi variavano dai 75 mg fino ai 500 mg al giorno, nell’ambito di sperimentazioni volte in origine a studiare l’efficacia del farmaco nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Studi precedenti avevano suggerito che una terapia a lungo termine con aspirina poteva proteggere contro il cancro al colon. Questo è il primo studio, spiegano gli autori, che dimostra come l’aspirina protegga anche contro altri tipi di tumori, come quello esofageo, il tumore gastrointestinale, il cancro ai polmoni, il cancro al cervello ed il cancro al pancreas.
I ricercatori hanno spiegato che i benefici di un’aspirina al giorno nei soggetti di età superiore ai 45 anni superano di gran lunga i rischi degli effetti collaterali. L’associazione dell’assunzione prolungata di aspirina con il rischio di ulcera ed emorragia intestinale ha infatti da sempre frenato molti medici dal prescriverla come farmaco protettivo e preventivo, anche se era noto da tempo che basse dosi di aspirina, assunte ogni giorno, a lungo termine, fossero in grado di proteggere da infarto e ictus.
Dallo studio è risultato, nello specifico, che l’aspirina
- Riduce per 20 anni il rischio di cancro alla prostata del 10%
- Riduce il rischio di cancro al polmone del 30%
- Riduce il rischio di cancro all’intestino del 40%
- Riduce il rischio di cancro esofageo e della gola del 60%
[Fonte: The Lancet, Effect of daily aspirin on long-term risk of death due to cancer: analysis of individual patient data from randomised trials]