Golosi per scelta, voglia sporadica di qualcosa di buono o geneticamente ed ossessivamente golosi? Una recente ricerca fa luce sull’irrefrenabile desiderio di dolci, che ovviamente può diventare dannoso per la salute e compromettere la dieta se continuo ed eccessivo, un istinto al consumo di leccornie che riguarda molte persone.
Ad effettuarla è stata un’équipe di ricercatori afferente all’Università di Goterborg, in Svezia. Lo studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Plos One, ha identificato il responsabile della voglia matta di dolci, esagerata e dunque controproducente, in un gene che funzionerebbe troppo e male.
Da un’analisi condotta su un campione di 579 persone, è emerso che chi possedeva uno specifico gene modificato risultava più attratto da dolciumi, alcolici e in generale da tutti quegli alimenti saturi di zuccheri. Il gene in questione è quello collegato alla grelina, grelina che è nota da tempo come l’ormone con la funzione di regolare l’appetito.
Per verificare quanto scoperto, i ricercatori hanno provato a bloccare la produzione di grelina, questa volta ovviamente utilizzando topi di laboratorio. E’ risultato che le cavie che non la producevano non mostravano interesse per i cibi ricchi di zuccheri. Spiega uno degli autori dello studio, la dottoressa Elisabet Jerlhag, ricercatrice dell’Accademia Sahlgrenska, che
Questo dimostra che la grelina funziona come un pilota forte quando si tratta di rintracciare sostanze gratificanti come lo zucchero o l’alcol.
La grelina è implicata anche in altre dipendenze, tanto che per liberarsi dall’assuefazione e curare l’alcolismo ci sono terapie che agiscono direttamente sull’ormone. Le dipendenze sono infatti vere e proprie malattie e come tali vanno curate, come spiega la stessa Jerlhag sottolineando che proprio questo genere di studi
aiuta la società a riconoscere le dipendenze come una malattia e quindi aiutano queste persone ad avere le cure necessarie più facilmente.
Articoli correlati:
Anche lo zucchero crea dipendenza
La vista dei dolci fa diventare i muscoli affamati di zucchero
[Fonte: ASCA]