Supergravità per ottenere nuovi farmaci e approcci terapeutici di medicina rigenerativa. E’ su questa particolare ed innovativa strada che gli scienziati del Sant’Anna di Pisa e dell’Istituto italiano di Tecnologia di Genova hanno lavorato negli ultimi mesi in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea.
Si tratta di una branca della ricerca medica del tutto nuova, ma perfetta per lavorare sull’eventuale sviluppo di nuove soluzioni per la medicina rigenerativa dello scheletro e per mettere a punto dei farmaci basati sulle cellule staminali. I dati del primo studio italiano in tal senso sono stati di recente pubblicati sulla rivista di settore International Journal of Nanomedicine. Il progetto è nato nell’ambito della campagna dell’ESA “Spin Your Thesis” ed è stato infatti condotto nello specifico da allievi perfezionandi in biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dai dottorandi del Center for Micro Bio-Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Pisa.
I nostri rappresentanti hanno superato una lunghissima selezione prima di essere scelti per la messa in atto degli esperimenti condotti in “regime di gravità alterata” nel simulatore spaziale dell’Esa presente in Olanda. Solo qui è infatti possibile sperimentare in condizioni di ipergravità, almeno 20 volte più forte di quella sulla Terra. Gli scienziati italiani si sono focalizzati nello studio degli effetti della gravità sulla crescita e la differenziazione degli osteoblasti, i precursori delle cellule ossee. Come spiega il prof. Gianni Ciofani, supervisore dell’esperimento:
I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare come l’ipergravità possa fornire un’importante stimolo per guidare il comportamento cellulare, strada ancora decisamente inesplorata e con notevoli potenzialità in biomedicina, per applicazioni che spaziano dalla medicina rigenerativa allo screening di nuovi farmaci.
Sebbene il gruppo sia stato selezionato anche lo scorso anno per alcune sperimentazioni relative alla supergravità correlata alla medicina, anche questa volta si è rivelata un’esperienza unica per poter valutare tutta una serie di fattori da tenere in considerazione per la messa a punto di nuovi approcci.
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