Un nuovo vaccino contro la meningite è in sperimentazione. Un’arma che possa contrastare la sua variante b, quella batterica, causata dal meningococco. Si tratta di un preparato sperimentale composto dai ricercatori dell’Università dell’Australia Occidentale finora provato con successo su adolescenti australiani ed europei. Che possa essere il primo passo per debellare la meningite b?
Se la validità della vaccinazione fosse confermata, si sarebbe riusciti nell’impresa di mettere a punto un medicinale efficace contro una delle malattie più diffuse in Europa e negli Stati Uniti che ogni anno provoca la morte di centinaia di persone senza che possa essere intrapresa una strada terapeutica risolutiva al 100%. La meningite è l’infezione, di tipo virale o batterico, della membrana che protegge il cervello. La letteratura medica purtroppo ci insegna che, pur essendo in entrambe le sue tipologie una malattia molto dura da sconfiggere per l’organismo, in caso di appartenenza del meningococco al sierogruppo B, la patologia risultante è tra le più forti in potenza e tra le più difficili da curare.
La sperimentazione coordinata dal prof. Peter Richmond, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Lancet Infectious Diseases” , ha mostrato come il nuovo vaccino contro il batterio scatenante la malattia, il Neisseria meningitidis, per gli adolescenti non solo sia apparso sicuro in quanto a effetti collaterali, ma si sia rivelato risolutivo in almeno il 90% dei casi. Sebbene diversi studi in merito alla sua tollerabilità e funzionamento dovranno essere eseguiti per verificarne l’efficacia, gli scienziati che l’hanno messo a punto si sono espressi in maniera fiduciosa su una sua futura approvazione e sul suo possibile utilizzo come punto di partenza per la creazione di composti in grado di combattere le malattie causate da meningococco.
La ricerca è da sempre focalizzata sulla creazione di vaccini in grado di prevenire le malattie causate da questa famiglia di batteri, soprattutto per ciò che riguarda quelli relativi al sierogruppo b, perché gli stessi sono dotati di una “protezione” molto forte data dalle proteine che risiedono sulla loro superficie. In questo nuovo vaccino sono state combinate due versioni differenti di lipoporteina 2086, un antigene in grado di superare la suddetta membrana.
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Fonte: Lancet Infectious Diseases