Una cura per il tumore al cervello attraverso l’immunoterapia. E’ su questo che punta Zvi Ram, capo del dipartimento di neurochirurgia del Sourasky Medical Center di Tel Aviv, presentando i risultati raggiunti dalla sua equipe nel corso del Congresso Mondiale di Neurochirurgia in atto in questi giorni.
Un approccio che sia in grado di superare in qualche modo la chemioterapia e la radioterapia, considerabili “antiche” ed invasive rispetto ai vaccini contro il cancro attualmente in preparazione. I risultati al momento non posso essere considerati del tutto soddisfacenti in quanto a grandi numeri perché ancora preliminari, ma questo non distoglie la medicina dal cercare un nuovo modo di approcciare i tumori.
Immunoterapia ma non solo: nel corso del congresso si è parlato molto anche del contributo della nuova tecnologia all’aspetto chirurgico della cura dei tumori: l’obiettivo è quello di aumentare per lo meno la sopravvivenza dei pazienti, mantenendo il più possibile intoccate le facoltà cognitive. Non dobbiamo dimenticare infatti che parliamo di cancro al cervello e che per questo è necessario muoversi sì con decisione ma anche con tanta attenzione.
Tra i mezzi approcciare il tumore al cervello visti di buon occhio dai ricercatori, oltre alla sopracitata immunoterapia, vi è l’approccio tramite “Novocure” basato sulla creazione di impercettibili campi elettrici Esso è ancora in fase di ottimizzazione per comprendere se possa effettivamente divenire una terapia efficace contro il glioblastoma una volta che chemioterapia e radioterapia mostrano di non avere effetto, ma è al contempo stato approvato dal 2011 dalla FDA e questa caratteristica lo rende una delle opzioni pionieristiche alla quale gli specialisti guardano di più. Soprattutto se usata in combinazioni con altri trattamenti contro il tumore al cervello: L’azione combinata di più metodi ha infatti mostrato di essere di maggiore effetto e di riuscire ad assicurare una maggiore sopravvivenza ai malati rispetto al solo utilizzo delle tecniche tradizionali.
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