La salute vien sul web. Almeno stando ai dati diffusi dal rapporto Censis 2010 del quale si è discusso nell’ambito del workshop organizzato a Roma da Farmindustria, dal titolo che è tutto un programma: Vaccini: il passaparola, che confusione!
Dai risultati si evince che ben Il 34% degli italiani utilizza la rete per informarsi sui temi della salute. Percentuale che sale al 46% tra le persone con un più elevato livello di istruzione. In molti si documentano sulle malattie, sui farmaci, sulla validità della diagnosi, gli effetti collaterali di questa o quella terapia.
Che sta succedendo? Non ci si fida più dei medici e delle aziende farmaceutiche? O è semplicemente, più probabile, che parlare di salute, condividere le proprie esperienze, cercare conferme faccia parte di un processo più ampio, che ha reso tutto social, persino cure e patologie?
Farmindustria punta il dito in special modo contro i social network, rei di generare confusione sui vaccini. Ascoltiamo in merito le parole del presidente Gruppo vaccini di Farmindustria, Daniel Jacques Cristelli che sottolinea come sia:
sparita la figura dell’autorità in materia, oggi abbiamo miliardi di ‘opinion leader’ che entrano in Internet e dicono quel che vogliono, mischiando informazioni vecchie e nuove.
Sono 16,6 milioni le persone che si affidano a dottor web: il 29,5 cerca informazioni sulle patologie, il 12% (23% tra i più istruiti) naviga alla ricerca di conferme sulla validità della terapia proposta dal proprio medico curante.
Il 5,3% (9,5% tra i laureati) usa internet per prenotare visite.
Il 59% del campione interpellato si è dichiarato sempre interessato all’argomento salute ed il 75% si reputa informato sul tema.
Dato non trascurabile, che preoccupa non poco gli esperti, è che nel 40% dei casi si mette in pratica quel che si legge. Passi per il web come ricerca di conferme e condivisione della propria esperienza come gli effetti collaterali di un vaccino piuttosto che come spunto per chiedere al proprio medico di nuove terapie di cui si è letto in rete. Ma il dottore rimane il dottore ed è l’unica figura di cui fidarsi ciecamente quando si parla non più soltanto di informarsi, ma di prendere delle decisioni concrete per la propria salute.
[Fonte: Agi]