L’Italia dichiara lo stato di emergenza in merito all’ebola. Questa decisione è stata presa dal Consiglio dei Ministri in seguito all’aggravarsi dell’epidemia del virus in Africa e con uno scopo ben preciso che vi spiegheremo immediatamente.
La decisione di dichiarare lo stato di emergenza per l’ebola in Italia non è dovuto semplicemente in conseguenza del contagio del medico italiano di Emergency, ma soprattutto per consentire alla Croce Rossa Italiana di poter partecipare alle attività umanitarie che sono al momento in corso in Africa patrocinate dalla Mezzaluna Rossa e dalla Società di Croce Rossa Internazionale. In questo modo si dà il via libera all’aiuto attivo anche ad altri enti del nostro paese previa l’autorizzazione tramite l’approvazione di un progetto di aiuto da sviluppare nelle zone colpite dal virus dell’ebola. Questo sottointende anche un’ulteriore disponibilità dello Stato ad essere collaborante nei confronti della presentazione di eventuali atti di volontariato che necessitino dell’appoggio economico per funzionare in loco.
Intanto peggiorano ancora, seppur lievemente, le condizioni del medico italiano di Emergency contagiato dall’ebola e ricoverato presso l’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Sono ormai due giorni di seguito che le condizioni dell’uomo vergono verso la loro china negativa, sebbene lo stesso sia ancora presente e lucido nonostante la febbre alta e l’esantema. Al momento non sembrerebbe compromessa la funzionalità degli organi sebbene sia stato registrato un calo generale della sua salute. Una buona notizia, ad ogni modo, arriva dai suoi valori renali ed epatici: i primi rimangono nella norma ed i secondi sono leggermente migliorati. L’aggravamento del quadro generale ovviamente preoccupa, ma l’uomo è continuamente sottoposto alle migliori cure disponibili. Nella giornata di ieri è stato sottoposto ad un ulteriore trattamento sperimentale e gli è stata infusa una nuova sacca di plasma proveniente da una persona guarita dall’ebola: due interventi ai quali sembra aver reagito bene. Non ci resta che aspettare il prossimo bollettino medico ufficiale per conoscere l’evolversi della prognosi.
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