L’ epatite virale continua ad essere una patologia predominante nel nostro paese, anche e soprattutto dal punto di vista dei costi del servizio sanitario, oltre che di salute pubblica. Sembra assurdo, ma dati i recenti fatti economico-politici non dobbiamo meravigliarci se si parla di costi onerosi, anche perché questi potrebbero condurre all’estrema ratio, la sospensione delle cure per alcune persone. Di particolare rilevanza in questo senso le complicanze delle infezioni croniche da virus di epatite C e B,oltre che il diffondersi di pratiche come i tatuaggi e di piercing che stanno costituendo una fattore di rischio determinante nei nuovi casi di infezione soprattutto tra i giovanissimi.
Per questi motivi l’Associazione FIRE Onlus (Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia) e l’EpaC Onlus, quali dirette espressioni rispettivamente della comunità scientifica e dei pazienti, hanno deciso di riunirsi in un’”alleanza”con obiettivi comuni. Quali? Sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sul problema delle epatiti e delle malattie del fegato spesso correlate. Spiega il prof. Antonio Gasbarrini, professore ordinario di Gastroenterologia presso l’Università Cattolica di Roma e presidente della FIRE:
“E’ fondamentale aumentare la consapevolezza delle Istituzioni e dei cittadini sul problema delle infezioni virali da virus B e C nel nostro Paese. L’Italia ha infatti ha il triste primato europeo nell’infezione da virus di epatite C con oltre 1.5 milioni di persone infette; conta il maggior numero di mortalità europee per quanto riguarda la cirrosi epatica ed tumore del fegato dovuti ad epatite C o B; tali infezioni virali inoltre sono la causa di oltre il 70% dei trapianti di fegato e combatterle porterebbe ad un crollo dell’uso di organi per tale patologia; infine la disponibilità di nuove terapie per l’epatite C che possono eliminare il virus in oltre il 70% dei pazienti, rende cruciale l’innalzamento del livello di attenzione delle Istituzioni verso questa terribile epidemia silenziosa che tanti morti ha e sta determinando tra i nostri concittadini”.
Ben venga allora tutto ciò, ma il problema è sempre economico e si può rischiare il peggio, ovvero di non poter garantire a tutti i cittadini il medesimo diritto alla salute come illustra il presidente EpaC Onlus, Ivan Gardini:
“queste terapie innovative per curare l’epatite C eleveranno sensibilmente il costo del trattamento: cifre importanti e, in presenza di mancanza di risorse, i medici potrebbero essere costretti verosimilmente a selezionare il paziente da curare. Il desiderio dell’Associazione è che siano stanziate le risorse per curare tutti i pazienti eleggibili alle cure, creando una parità di accesso al trattamento, al netto della discrezionalità del medico, ovvero nel rispetto delle scelte mediche operate dal professionista”
Per questi motivi le due associazioni hanno dato vita all’Alleanza contro l’Epatite, e a un Manifesto che, basandosi sulla risoluzione dell’’OMS 63.18, richiede per il nostro paese un piano d’azione urgente per ridurre il peso sociale delle epatiti virali. Per sottoscrivere il manifesto basta visitare il sito dedicato.
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