La malaria è una malattia mortale che ancora oggi uccide un bambino ogni due minuti e un totale di 430 mila persone l’anno. Prevenzione e profilassi sono due concetti importantissimi nella guerra a una patalogia sottovalutata la cui trasmissione avviene essenzialmente tramite la puntura della zanzara che ne è vettore.
Il 20 agosto si celebra la Giornata Mondiale contro la malaria (Mosquito day) e la data non è casuale ma corrisponde al giorno in cui il medico inglese Ronald Ross scoprì che il contagio della malattia avveniva per colpa della puntura di una zanzara, la Anopheles: era il 1897. L’appuntamento vuole puntare i riflettori su due concetti importanti e strettamente collegati: profilassi e prevenzione. Con il primo termine si intende infatti qualsiasi tipo di procedura medica o di sanità pubblica il cui scopo è appunto quello di prevenire. E nella lotta alla malaria, in assenza di una cura definitiva, l’obiettivo principale è quello della prevenzione. La profilassi, consigliata in relazione al paese di destinazione, durata, modalità, periodo del viaggio, condizioni cliniche del paziente, è generalmente costituita da alcuni farmaci specifici:
- meflochina
- clorochina
- doxiciclina
- atovaquone + proguanile cloroidrato
Nella prevenzione rientra anche il rispetto di misure comportamentali atte a ridurre il rischio di essere punti dalle zanzare. Roberto Romi, primo ricercatore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) specifica che
La prevenzione con la profilassi comportamentale e farmacologica, interventi ambientali e il miglioramento delle condizioni sociali e sanitarie delle popolazioni a rischio, come per qualunque altra infezione umana
rappresentano l’arma migliore per combattere la diffusione della malaria. E in occasione del Mosquito day, in tutto il mondo si avvieranno iniziative mirate a sensibilizzare chiunque su una questione importante: la malaria non è una malattia “antica”, come molti pensano, ma ancora oggi è capace di provocare la morte. I sintomi della malaria sono specifici ma possono variare in relazione alla specie di plasmodio causa della parassitosi: irritabilità, stanchezza, febbre e difficoltà a respirare normalmente sono sicuramente tra i più comuni. Mal di testa, nausea, dolori in tutto il corpo, ingrossamento anomalo della milza sono altre conseguenze tipiche di questa malattia.
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