Di vaccini contro il melanoma ne sono stati presentati diversi, ma quello messo a punto dal gruppo di scienziati dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori in collaborazione con un team internazionale di ricercatori promette una sopravvivenza quattro volte superiore rispetto alla media. Scopriamone di più.
I risultati dello studio correlato verranno presentati tra qualche giorno a Forlì preso il meeting “Translational Research in Oncology”. La formulazione “autologa” messa a punto dagli scienziati italiani al momento funziona su almeno due terzi dei pazienti trattati: quello a cui i ricercatori puntano è il riuscire a creare un approccio terapeutico efficace unendo questa particolare vaccinazione alla radioterapia ed all’interferon-alfa, due strumenti giù in uso contro il melanoma. Spiega il direttore Scientifico del IRST:
L’auto-vaccino viene prodotto utilizzando le cellule del sangue e quelle tumorali del paziente che vengono “frullate” in modo da ottenere una “pappina” da cui si prelevano le cellule dendritiche che vengono fatte convivere in provetta per qualche giorno con il tumore in modo che imparino a riconoscerlo. A questo punto vengono re-iniettate nel paziente come vaccino.
Sebbene molti lo ignorano, da circa un decennio i ricercatori italiani lavorano sui vaccini di tipo cellulare e questo contro il melanoma è il primo prodotto completamente nel nostro paese. Per ciò che concerne il vaccino contro il tumore della pelle l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha già approvato il protocollo: si attende però il via libera per la somministrazione umana. Un vaccino basato su un simile approccio è attualmente in studio anche negli Stati Uniti: è in grado di aumentare di 5 mesi la sopravvivenza dei malati di melanoma.
Qualsiasi la formulazione che per prima riuscirà ad ottenere l’approvazione per uso umano è fuori da ogni dubbio che rappresenterà un enorme passo avanti contro una malattia tumorale che ancora miete migliaia di vittime ogni anno.
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