L’ Oms lancia l’allarme biologico in Sudan. La ragione? I guerriglieri hanno occupato un laboratorio con campioni di virus pericolosi.
Allarme biologico da non sottovalutare per l’Oms
Si sta tentando di mantenere una tregua sul territorio ma nonostante questo il pericolo rimane. E’ la ragione per la quale l’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato il rischio biologico. L’occupazione del laboratorio infatti è avvenuta senza che i tecnici addetti alla sicurezza della struttura riuscissero a mettere al sicuro i diversi campioni.
L’Oms ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta a lanciare l’allarme in questo caso. Nel laboratorio in Sudan infatti sono stipati dei campioni di virus decisamente pericolosi per la salute come colera, poliomielite e rosolia.
E per questo che la situazione nella Repubblica del Sudan è considerata particolarmente allarmante. Non dobbiamo tra l’altro dimenticare che sul territorio è in circolazione il virus della febbre emorragica Marburg. Una patologia, ricordiamo, dotata di alto livello di mortalità.
Il paese presenta strutture già al collasso, tra saccheggi e il decesso degli operatori occorso durante diversi attacchi. L’Oms quindi denuncia contemporaneamente sia il rischio della diffusione di patogeni presenti all’interno del laboratorio sia l’impossibilità di eseguire prevenzione per quelle patologie che già circolano nel territorio.
Campioni di diverse malattie da mettere in sicurezza
I campioni contenuti all’interno del laboratorio in Sudan sono di diversa tipologia: alcuni non pericolosi, altri decisamente rischiosi. Ciò non toglie che il rischio batteriologico sia molto alto, soprattutto tenendo conto delle già precarie condizioni igieniche e sanitarie nelle quali il paese si trova.
La guerriglia rischia quindi di creare ulteriori problematiche di sopravvivenza non legate all’uso delle armi. Una possibile epidemia di colera, uno dei patogeni contenuti nel laboratorio occupato, in Sudan potrebbe causare un numero di vittime molto importante. Per quanto questa malattia sia ben conosciuta ed esista un approccio terapeutico per la sua cura, non va dimenticato che si tratta di protocolli ormai vecchi. Ma soprattutto basate su medicinali di gestione non propriamente leggera per il corpo umano.
La speranza è che nonostante l’occupazione i guerriglieri capiscano di dover mantenere in sicurezza i campioni. Le malattie che al momento sembrano preoccupare di più gli esperti dell’Oms per quel che riguarda una potenziale fuoriuscita sono quelli del colera e del morbillo.
Le ultime manifestazioni di entrambe le malattie, anche in economie più avanzate, causano ancora conseguenze importanti. Il loro espandersi in un contesto territoriale come quello del Sudan potrebbe attaccare in maniera importante la popolazione.
Non si tratta di un allarme da prendere sottogamba, soprattutto nel caso in cui i guerriglieri decidessero proprio di utilizzare il virus di laboratorio come è possibile arma di combattimento.