Alzheimer? Una malattia degenerativa cronica, incessante che distrugge lentamente la mente, a partire dalla memoria, di chi ne è colpito. Con rapidità invece invade la vita dei familiari dell’ammalato, spesso un padre o una madre che merita amore, ma soprattutto assistenza. E’ come un virus che ferisce e debilita il contesto domestico, che isola, allontanando anche i presunti amici, perché l’Alzheimer fa paura anche da lontano. Ed ecco che la solitudine diventa il sintomo peggiore di chi si segue i pazienti di Alzheimer. Badandi o congiunti vengono definiti caregiver e spesso avrebbero bisogno di un supporto psicologico. Soprattutto all’inizio però necessitano di comprendere la malattia, di capire cosa accadrà al loro caro, quali sono i centri per una diagnosi certa e specifica, le terapie adeguate, il sostegno economico (che grava quasi esclusivamente sulla stessa famiglia, esattamente come l’assistenza quotidiana), ecc.
L’Alzheimer in Italia colpisce attualmente 600.000 persone e dunque altrettanti nuclei familiari. Nel mondo coinvolge 35 milioni pazienti ed è un dato destinato a crescere rapidamente con l’invecchiamento generale della popolazione. Si stima che nei prossimi venti anni queste cifre raddoppieranno. Eppure non esiste ancora nulla a sostegno di queste famiglie e dei pazienti. Troppa solitudine, che con solerzia cercano di colmare le Associazioni sparse su tutto il territorio italiano: la Federazione Italiana Alzheimer ha realizzato 17 anni fa una linea telefonica di sostegno, “Pronto Alzheimer” che ha finora ha raccolto ben 113.000 richieste d’aiuto, circa 7000 ogni anno. Il numero telefonico è lo 02-809767. La linea è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 9,00 alle 18,00, ed è gestita da una struttura dedicata composta da 2 persone affiancate da volontari. Fino al 13 febbraio prossimo sarà possibile sostenere questa attività donando 2 euro con l’invio di un sms al numero 45503, o in alternativa 5 o 10 euro da rete fissa. I fondi raccolti serviranno per le numerose attività dell’associazione che vanno dal supporto telefonico, all’assistenza psicologica, domiciliare, riabilitativa, alla ricerca medica, oltre che a questo prezioso strumento d’ascolto, il telefono. Altre informazioni sul sito della Federazione Italiana Alzheimer, ma mi raccomando, dopo il vostro sms di sostegno!
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