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Risonanza magnetica e macchia anomala da valutare: medico risponde

Una “macchia” anomala si evidenzia in seguito ad una risonanza magnetica del rachide lombosacrale. La parola “macchia” in questi contesti mette sempre in ansia, soprattutto se il medico suggerisce un approfondimento. E’ questo il tema che affrontiamo oggi per la nostra rubrica “Chiedi all’esperto: consulti online su Medicinalive”. Rispondono il dottor Carlo Pastore, oncologo interpellato ed il professor Francesco Bizzarri, ortopedico.

Descrizione dettagliata del problema:

“ Buongiorno Dottore, ho fatto da poco una risonanza magnetica e l’esito è questo:

Rachide lombosacrale RMN : nei limiti le dimensioni del canale rachideo. Il disco L4-L5 ha segnale e spessore ridotto su base degenerativa e presenta protrusione mediana-paramediana sn che impronta il sacco durale e la tasca radicolare sn; concomitano alterazioni degenerative delle limitanti somatiche. Bulging mediano del disco L1-L2. Sottile il disco L5-S1 per emisacralizzazione sn di L5.

Al passaggio L1-L2 in sede intracanalare è rilevabile lesione espansiva con diametro cranio caudale di circa 25 mm a maggiore estrinsecazione a sinistra che comprime e disloca a destra le strutture endocanalari: necessario completamento diagnostico con gadolinio, Regolare la morfologia e il segnale dei metameri sacco-coccigei.”

Sono molto preoccupata, il medico di base ha visto una MACCHIA e mi ha detto di fare una nuova risonanza magnetica con contrasto. Lui sostiene che possa trattarsi di ernia ma io ho paura che sia qualcosa di peggio. Lei cosa ne pensa? In attesa di un suo riscontro porgo cordiali saluti e ringrazio in anticipo”.

 

Specializzazione: Oncologia

Tipo di Problema: macchia RMN

La risposta del dottor Carlo Pastore oncologo e chemioterapista:

“Gentile Sig.ra, ovviamente mi esprimo con i limiti di un consulto senza dati anamnestici e senza visionare le immagini radiologiche disponibili. La colonna descritta in RMN presenta delle alterazioni degenerative benigne. Niente di più facile che anche ciò descritto e da approfondire sia di natura benigna. La prudenza e lo scrupolo impone comunque un approfondimento con RMN con mezzo di contrasto (gadolinio). Cari saluti ed un grande in bocca al lupo per tutto. Dr. Carlo Pastore, oncologo – www.ipertermiaitalia.it

Abbiamo chiesto consiglio anche al professor Francesco Bizzarri, specialista in ortopedia e traumatologia, medico dello sport, dipendente dell’Università di L’Aquila e presidente nazionale della Società Italiana di Ginnastica Medica, considerate le caratteristiche della risonanza (lombosacrale) e la difficoltà di noi comuni mortali nel leggere i termini medici di un referto, che si è così cortesemente espresso:

“Rispondo immediatamente cercando di far ben comprendere i termini riportati sul referto di RMN:Nella prima parte del referto e cioè fino a “…..emisacralizzazione sx di L5..”,vengono usati termini relativi a patologia cronica degenerativa (da invecchiamento e da riferire al tipo di lavoro svolto) :”…quali su base degenerativa…protrusione…bulging..”. Nella seconda parte del referto,il Radiologo descrive :”…in sede intracanalare L1-L2 una lesione espansiva….che disloca (sposta) e comprime le strutture endocanalari (radici nervose)…” : è forse questa la macchia di cui parla il Medico di Famiglia????? Ritengo di sì,va sicuramente indagata con mezzo di contrasto così come il Radiologo ha già indicato per meglio definirne la natura benigna o non. Nel contesto farei vedere la RMN ad un Neurochirurgo è più di sua pertinenza. F.Bizzarri”

Ernie e protrusioni , effettivamente fanno parte di un’altra branchia medica, la neurochirurgia: sono benigne, benché molto dolorose, a tal punto a volte, la inficiare la qualità della vita del paziente stesso.

Se avete altre domande da porre ai nostri specialisti visitate la pagina specifica “Chiedi all’esperto, consulti online su Medicinalive”.

Vi ricordiamo che non si effettuano diagnosi online e neppure si prescrivono terapie : Medicinalive e gli esperti coinvolti propongono contenuti a scopo esclusivamente informativo, che mai, in nessun caso possono sostituire una visita specialistica diretta o il rapporto con il proprio medico curante, le uniche basi attraverso cui dopo una diagnosi certificata ed una visita clinica è possibile prescrivere un qualunque trattamento.

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