Il disturbo maniacale è un’alterazione del tono dell’umore. Esso influisce in modo netto sulla capacità del paziente che ne è affetto di prendersi cura di se stesso ed avere relazioni sociali. Quando si definisce di tipo depressivo e quando ossessivo? Scopriamolo insieme.
Cosa è il disturbo maniacale
Il disturbo maniacale è caratterizzato da un tono dell’umore continuamente elevato. In campo psichiatrico è anche definito disturbo bipolare di tipo III a causa di leggere cadute dello stesso non considerabili però come episodi depressivi. Il malato affetto dalla forma “pura” di questo disturbo è affetto da continue fasi di eccitamento cognitivo, affettivo e psicomotorio. Il suo comportamento è quindi caratterizzato da esaltazione, aggressività e irritabilità.
Disturbo maniacale depressivo
Sotto il termine di disturbo maniacale depressivo viene riconosciuto l’episodio depressivo grave tipico del disturbo bipolare di II tipo. Non sempre viene diagnosticato per la sua reale natura e viene erroneamente considerato semplicemente depressione. Esso può verificarsi molto raramente nella vita di una persona affetta da questa malattia psichiatrica ma nel momento della sua manifestazione è caratterizzato da tristezza, mancanza di autostima, senso di colpa, rallentamento delle capacità cognitive, incapacità di pensare al futuro, pessimismo, senso di angoscia ed in alcuni casi desiderio di morte. Non solo: possono presentarsi aumenti o diminuzioni dell’appetito e del sonno, difficoltà di concentrazione e sensazione di perdita di scopo nella vita.
Disturbo maniacale ossessivo
Il disturbo maniacale ossessivo è conosciuto anche sotto il nome di OCD o disturbo ossessivo compulsivo e vede il paziente sviluppare pensieri o impulsi ricorrenti che innescano l’ansia dello stesso e lo “obbligano” ripetere delle azioni fisiche o mentali precise. E’ necessario non confonderle con le semplici manie o fissazioni. In questo caso si parla di un quadro psichiatrico preciso dove la sintomatologia comprende sia ossessioni che compulsioni.Dove le prime rappresentano il pensiero non controllabile e le seconde il modo in cui si trova brevemente sollievo.
Fonte | APC-Ipsico
Photo Credit | Thinkstock