Esperienze infantili stressanti, come ad esempio gli abusi verbali e fisici, possono richiedere anni per essere superate nella vita di un individuo. In un sondaggio condotto su oltre 17.000 adulti, i ricercatori hanno rilevato che gli individui che erano stati esposti a sei o più delle cosiddette “esperienze infantili avverse“, prima dei 18 anni hanno avuto il doppio delle probabilità di morire prematuramente, rispetto ai bambini che non avevano subìto tali esperienze.
I risultati, che saranno pubblicati nel prossimo numero del Journal of Preventive Medicine, continuano sulla scia di un recente studio che collega i traumi dell’infanzia con un inferiore quoziente intellettivo.
La nostra speranza è che, come risultato di questa ricerca, il maltrattamento e l’esposizione infantile ad eventi traumatici da stress, nelle sue varie forme, saranno più ampiamente riconosciuti come un problema di salute pubblica. E’ importante capire che le conseguenze di un trauma infantile può estendersi oltre la vita di un individuo.
ha spiegato il ricercatore David Brown, epidemiologo presso il Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta. Brown e i suoi colleghi hanno esaminato i dati di persone che avevano visitato una clinica di San Diego tra il 1995 e il 1997 e avevano completato un questionario sulla loro infanzia. Il team ha seguito i partecipanti fino al 2006, secondo i dati del National Death Index, per determinare chi era morto.
Tra le domane del sondaggio, i partecipanti dovevano indicare quali fossero state le evetuali esperienze negative che avevano sopportato, tra cui:
- aggressione verbale o fisica;
- avere una madre maltrattata e vittima di una violenza domestica;
- vivere in una famiglia con casi di abuso di sostanze stupefacenti o con malattie mentali;
- avere un membro della famiglia in carcere;
- avere i genitori separati o divorziati.
I ricercatori hanno rilevato che due terzi dei partecipanti allo studio ha riportato almeno una di tali esperienze infantili negative. E, in media, coloro che le dichiaravano tutte o anche di più sono morti prima dei 60 anni, rispetto ai bambini a basso rischio (che non avevano subìto nessun trauma) che hanno vissuto in media fino a 79 anni.
I ricercatori hanno collegato una parte di questo aumento del rischio di morte prematura a condizioni di comportamenti che sono stati associati con malattie, tra cui le malattie cardiache e ictus, o altri problemi come il fumo e l’abuso di alcool, depressione, stato generale di salute e problemi sociali.
Brown osserva che non può dire se i fattori di stress infantile realmente causino morti premature, come nesso di causalità è sempre difficile stabilirlo con un singolo studio. Tuttavia, la ricerca preliminare ha legato lo stress a problemi di salute, così egli pensa che i nuovi risultati suggeriscano un accumulo di fattori che possono causare la morte prematura.
Il messaggio centrale della pubblicazione è che i nostri bambini sono di fronte ad una terribile carica di stress che influisce negativamente sul loro sviluppo neurologico, che porta a problemi di salute e malattie per tutto l’arco della vita. Di conseguenza, questi fattori di stress possono causargli morte prematura.
[Fonte: Livescience]