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Tumore alla prostata, un vaccino per salvarci

Il vaccino dal nome GX301, attualmente si presenta come la prima vera cura al tumore alla prostata e non solo. I test effettuati in questi giorni, hanno ottenuto degli ottimi risultati, il 100 per cento dei pazienti sottoposti ai test è risultato positivo a tutti i controlli. Il vaccino, nella fattispecie, aumenta la potenza del sistema immunitario, rendendolo un killer capace di uccidere le cellule malate.

Questa scoperta apre a nuove prospettive per una cura al tumore sempre più vicina e possibile. Questo vaccino, infatti, conferma la teoria che l’organismo umano è in grado di rispondere positivamente agli stimoli nei confronti delle difese immunitarie già presenti nel corpo aumentandole, rendendole sempre più forti. L’idea è venuta a Gilberto Filaci, endocrinologo e immunologo dell’Università di Genova.

Dopo due anni di ricerca è terminata la prima fase. La prossima fase di ricerca e studio, durerà ulteriori due anni, ma attualmente i ricercatori, stanno trovando i fondi per continuare la ricerca. La seconda fase, prevedere il test dell’efficacia del vaccino sui malati tumorali appena si manifesta e non sui soli malati terminali come è stato fatto ora. Successivamente, il GX301 verrà esteso anche alle nuove tipologie neoplastiche.

Il professor Gilberto Falaci, spiega che il vaccino “usa come sostanza stimolante parti di una molecola, la telomerasi, molto concentrata nei tumori, sia nelle cellule malate che in quelle sane. Se il sistema immunitario riesce a riconoscere la molecola nelle cellule malate, può circondarla con quelle sane e poi distruggerla” .

Attualmente i test sono stati effettuati solamente sui malati terminali con tumore alla prostata o ai reni.

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