Sfatiamo oggi alcuni di luoghi comuni sull’alimentazone in gravidanza.
La carne è indispensabil per lo sviluppo del feto?
È un problema vecchio e risolto in modo pratico e con ottimi risultati da molte donne che sono diventate vegetariane in occasione della gravidanza. Senza sottovalutare l’importanza della serenità d’animo per una gravidanza tranquilla e felice, e quindi anche la ragionevolezza di non compiere scelte troppo radicali rispetto alle consuetudini della madre e di chi le sta attorno, la scelta di un regime alimentare vegetariano può essere fatta in tutta sicurezza.
Il prezzemolo provoca l’aborto?
II prezzemolo contiene, in forma particolarmente concentrata, vitamine (A e C) e minerali (calcio, ferro, zolfo, potassio…) spesso carenti nell’alimentazione usuale. Il gesto di aggiungere un pizzico di prezzemolo crudo alle proprie vivande aiuta a mantenere il benessere e a preservare la salute. Un’assunzione moderata non costituisce nessun pericolo per le donne incinte.
Il pesce può influenzare la durata della gravidanza?
Sembra di sì: particolari grassi del pesce potrebbero ritardare la produzione di sostanze ormonali, le prostaglandine, che sono in grado di avviare i meccanismi del travaglio. Potrebbe essere utile l’utilizzo del pesce nei casi in cui la gravidanza minaccia di concludersi troppo precocemente.
Come affrontare l’anemia?
Esistono molti alimenti in grado di apportare ferro in quantità sufficiente alle necessita della gravidanza: il radicchio e tutte le verdure a foglia verde, il germe di grano, i cereali integrali (avena e segale in particolare), i legumi, il prezzemolo, l’uovo, il lievito di birra, le mandorle, i semi di girasole, i funghi secchi. Il ferro è assorbito facilmente dall’intestino quando è associato alla vitamina C, largamente presente nei prodotti vegetali freschi.
Il latte matrno è più buono se…
La presenza sulla tavola della neo-mamma di verdura e frutta fresca e cruda è certamente indispensabile. Occorre poi limitare, il più possibile gli alimenti conservati e addizionati con sostanze chimiche. Che il bere latte faccia produrre tanto latte è un’affermazione tutta da dimostrare. Anzi, spesso il latte può provocare problemi digestivi sia alla madre che al bimbo. Esistono alcuni alimenti da utilizzare con cautela o da evitare perché danno al latte un gusto non gradito al piccolo: cipolla, aglio, porro, cavoli e asparagi.
Alcune piante, come i carciofi e la menta, limitano la produzione del latte. Nicotina, caffeina, alcol e farmaci passano senz’altro nel latte e il loro uso deve quindi essere abolito. Un’integrazione con lievito di birra e con polline apporta supplementi vitaminici e minerali in misura più che sufficente.