Se, come pare dagli ultimi rilevamenti, le allergie nel mondo Occidentale stanno aumentando di anno in anno, facendo il ragionamento contrario, si può intuire che decenni e secoli fa forse non erano così tante. E’ vero che probabilmente queste c’erano ma non venivano diagnosticate, ma secondo un gruppo di scienziati italiani la realtà è che i nostri antenati non ne soffrivano, o ne soffrivano molto meno, perché seguivano una dieta più sana.
Per poter testare la propria teoria, i ricercatori dell’Università di Firenze, guidati da Paolo Lionetti, hanno paragonato la dieta dei bambini italiani, uno stile più Occidentale che Mediterraneo, con una delle poche popolazioni rimaste che si nutrono ancora come i nostri avi del neolitico, il gruppo etnico dei Mossi che vive in Burkina Faso.
Confrontando le due diete, i ricercatori si sono resi conto che quella africana non aveva quasi per nulla grassi e proteine animali, ma si basava su fibre, amido e vegetali in quantità, ed è proprio qui il “trucco”. Quest’alimentazione infatti favorisce l’insorgere di molte specie differenti di batteri, i microrganismi che ci aiutano con la digestione, e confrontando i due tipi, salta subito all’occhio che il numero di batteri presenti nello stomaco dei bambini africani era maggiore e maggiormente variegato rispetto a quelli italiani. Spiega Lionetti:
Più nell’intestino sono presenti microbi diversi più questo diventa resistente agli agenti patogeni. Allo stesso tempo una maggiore varietà stimola il sistema immunitario a non rispondere a molecole innocue, diminuendo il rischio di sviluppare allergie.
Il consiglio per ridurre il rischio di patologie e allergie dunque lo dà Duccio Cavalieri, uno dei coautori dello studio, che spiega come aumentando le fibre, e tenendo sempre sotto controllo l’apporto calorico, si rafforzano le difese e si riducono i disturbi intestinali. Secondo Justin Sonnenburg, immunologo della Stanford University, in California, questo dimostra come, lungo il percorso di civilizzazione, ci siamo “persi qualcosa per strada”, sintomo che la modernizzazione della nostra dieta forse è stata deleteria rispetto alle abitudini alimentari che per secoli hanno permesso di sopravvivere al genere umano, ma che oggi ci dimentichiamo troppo facilmente.
[Fonte: Repubblica]