Sin dai tempi più antichi al frutto del melograno sono state attribuite numerose proprietà benefiche. Non è un caso, infatti, che ancora oggi sia noto come il frutto della medicina. Secondo uno studio condotto dai ricercatori spagnoli dell’Istituto Catalano di Scienze Cardiovascolari e presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia, la melagrana favorirebbe il benessere dell’apparato cardiocircolatorio, allontanando il rischio di infarto e ictus.
La melagrana è una vera miniera di Sali minerali, soprattutto potassio, manganese, zinco, rame e fosforo, ma anche vitamine (A, B, C, E e K) e sostanze preziose per la salute del nostro organismo come i flavonoidi, gli antiossidanti, vari tipi di acidi (tra cui la quercetina) e altri principi attivi benefici. Questo frutto, già famoso per le sue proprietà vermifughe e antitumorali, sembra essere un vero toccasana per cuore e arterie, ma non solo. Secondo gli studiosi spagnoli, infatti, aiuterebbe anche a contrastare i danni di una dieta troppo ricca di grassi saturi, i cosiddetti “grassi cattivi”.
Gli esperti, coordinati dalla dottoressa Lina Badimon, hanno testato gli effetti di una pillola, che era un concentrato di sostanze antiossidanti estratte direttamente dalla melagrana, su un gruppo di suini sottoposti a una dieta ricca di grassi. Questi animali sono stati scelti perché il loro sistema cardiovascolare sarebbe molto simile a quello degli esseri umani.
Come previsto, il regime alimentare scorretto aveva danneggiato l’apparato cardiovascolare, i vasi sanguigni e in modo particolare l’endotelio. Una delle conseguenze più temibili di un danno all’endotelio è proprio l’indurimento delle arterie (aterosclerosi), che può portare ad eventi cardiovascolari più gravi come infarto e ictus.
I ricercatori hanno poi somministrato ai suini una dose giornaliera (200 g) di punicalagine, l’antiossidante maggiore contenuto proprio in questo tipo di frutto, e i risultati sono stati promettenti, dimostrando che una dieta ricca di polifenoli della melagrana può aiutare a prevenire e ritardare le disfunzioni endoteliali.
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