Dieta mediterranea, elisir di lunga vita. Se ne è parlato nell’ambito della sessione organizzata dall’Inran, l’Ente pubblico per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione, dal titolo La dieta mediterranea come esempio di dieta sostenibile.
Giuseppe Maiani, ricercatore Inran e curatore del progetto Biovita: biodiversità e dieta mediterranea spiega che in Italia, proprio grazie alla dieta mediterranea, ci sono delle patologie inferiori rispetto agli altri Paesi, grazie ad un maggior consumo di cibi freschi e locali, dal momento che
le molecole protettive sono in quantità maggiore negli alimenti non trattati rispetto a quelli commerciali. E’ stato dimostrato che il consumo di prodotti tipici della dieta mediterranea riduce il rischio di malattie cardiovascolari ed il tasso di obesità.
Nella piramide alimentare elaborata dal Barilla Center for Food & Nutrition, tra i cibi out, che bisogna consumare con parsimonia, spicca al primo posto la carne rossa, seguita dai formaggi e dal pesce.
Al terzo posto ci sono la carne bianca e i dolci. In basso, tra i cibi più salutari, per i quali è consigliato un consumo maggiore c’è la frutta, seguita da ortaggi, pane e patate. Al centro della piramide, alimenti per i quali è preferibile un consumo moderato, troviamo i legumi, la pasta, i biscotti, l’olio d’oliva, il latte, lo yogurt, il riso e le uova.
La dieta mediterranea unisce il gusto alla salute ed è un modello alimentare da esportare all’estero per contrastare la dilagante epidemia di obesità, dovuta a cibi spazzatura e preconfezionati, con scarse qualità nutrititive ed elevato apporto di grassi e tossine.
Senza dimenticare che i cibi più salutari per il nostro organismo sono anche quelli a minor impatto ambientale, con un’impronta ecologica più bassa, da qui il modello Doppia Piramide della Barilla, che valuta i cibi della dieta mediterranea in base ai benefici per il benessere sia dell’uomo che del Pianeta.
[Fonte: Adnkronos]