L’allarme era stato lanciato pochi giorni fa, quando erano stati riscontrati alti livelli di radiazioni negli allevamenti antistanti la centrale di Fukushima e sugli spinaci coltivati ad Ibaraki, ad oltre 100 km di distanza dalla centrale.
Ieri è intervenuto l’Oms ed ha dichiarato un rischio molto grave per la sicurezza alimentare delle aree colpite. I fumi tossici infatti possono viaggiare per centinaia di chilometri ed intaccare il suolo, così già i Paesi confinanti di Cina e Corea del Sud hanno cominciato ad effettuare i primi controlli. Il pericolo infatti non è solo rappresentato dalle coltivazioni giapponesi, ma quelle di tutta l’area Orientale.
Secondo quanto dichiarato dal Governo nipponico però, non sembrano elevati i livelli di radiazioni nel mare, dato che le attività di pesca, e di vendita di pesce, sono ripartite normalmente. Ma chi se la sente di acquistare cibo proveniente dalle aree radioattive?
[Fonte: Agi]