Chi soffre di pressione alta, sa bene che con il sale è meglio non eccedere, ma la stessa regola dovrebbe valere per tutti, perché se consumato in quantità eccessive, può comportare problemi per la salute, favorendo l’insorgere di patologie come l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca e l’insufficienza renale.
Per ridurre l’apporto di sale nella nostra dieta è sufficiente seguire qualche piccolo accorgimento. Ad esempio, è utile diminuire il consumo dei cosiddetti cibi da fast food, come le patatine, i cheeseburger, basti pensare che solo due fette di pizza contengono 1000 mg di sodio, vale a dire l’assunzione consigliata di un giorno.
Se vi capita di andare al ristorante, chiedete al cuoco di ridurre il sale nelle pietanze, spesso, infatti, anche e soprattutto nei ristoranti di lusso, se ne fa un grande abuso. Leggere con attenzione l’etichetta degli alimenti che riporta il contenuto di sodio, è un ulteriore accorgimento. Bisogna fare attenzione in particolare ai cibi salati tra cui acciughe, sottaceti, salsa di soia, zuppa in scatola, condimenti per insalate, hot dog, succo di pomodoro e ketchup.
Se soffrite di ipertensione, le spezie e le erbe sono un ottimo sostituto del sale ed eccezionale per esaltare il sapore delle pietanze. In genere, poi, i cibi surgelati sono da preferire a quelli in scatola che contengono più sale, in ogni caso quando si utilizzano verdure in scatola, è buona regola evitare di usare il liquido presente all’interno, che è solitamente un concentrato di sale.
Sughi e salse già pronte sono da mettere al bando poiché contengono grandi quantità di sodio. Anche il consumo degli snack salati come patatine fritte o crackers andrebbe evitato, o per lo meno, ridotto. Un altro stragemma utile, è quello di salare il cibo dopo la cottura poco prima di servire a tavola. Infine, allenate le papille gustative a godere di cibi meno salati riducendo gradualmente la quantità di sale presente negli alimenti.
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