Di recente, un uomo di Chicago ha fatto causa ad un ristorante, reo di avergli servito insieme al salmone poco cotto anche un ospite indesiderato per l’organismo: un parassita.
Il consumo di sashimi e sushi è molto diffuso, soprattutto nelle pause pranzo di molti lavoratori americani, che adorano il pesce crudo.
Malgrado in Italia non sia tanto consumato, è bene essere comunque a conoscenza dei rischi che si corrono ordinando o cucinando a casa propria questa pietanza, soprattutto per chi ne è un consumatore abituale.
Gli amanti del sushi, secondo gli esperti, non devono affatto preoccuparsi se il pesce crudo in questione e i prodotti alimentari a base di sushi rispettano le norme igienico-sanitarie e i parametri previsti dalla Food and Drug Administration.
Per quanto riguarda invece la produzione artigianale, bisogna tener conto che il pesce crudo espone a diversi potenziali rischi per la salute dell’organismo, tra cui la presenza dei parassiti in cui è incorso lo sfortunato cliente del ristorante di cui parlavamo sopra.
Ma non sono solo i parassiti gli unici intrusi nel sushi, vi sono anche dei batteri, se il pesce non è fresco, che producono particolari enzimi, le istamine, in grado di provocare, se ingeriti, delle intossicazioni alimentari.
In alcuni pesci tropicali, inoltre, è contenuta una tossina naturale, la ciguatossina, che provoca un’intossicazione alimentare chiamata ciguatera, causando disturbi gastrointestinali e neurologici.
Solitamente i ristoranti che propongono nei loro menù il sushi adottano delle misure precauzionali nel maneggiare e preparare il piatto. Di assoluta importanza per la corretta conservazione è, ad esempio, il congelamento del pesce a temperature di -4 gradi Fahrenheit (-20 gradi Celsius) per sette giorni, oppure a -31 gradi Fahrenheit (-35 gradi centigradi) per 15 ore. Questo processo è fondamentale per l’uccisione di tutti i parassiti.
Gli esperti suggeriscono per un corretto consumo del sushi di seguire tre semplici regole:
- Andare al ristorante o comprare il sushi pronto al supermercato dove ci sono maggiori controlli
- Se si vuole invece preparare il sushi a casa, controllare che il pesce acquistato rispetti le norme della FDA
- Consumare il sushi il più presto possibile, evitando che sosti nel frigorifero per più di 24 ore