Il problema delle diete è che non si può sperare di cambiare da un giorno all’altro le proprie abitudini alimentari, che fra l’altro sono legate a così tanti fattori (organizzazione della giornata, gusti, metabolismo, bisogno di gratificazione per motivi psicologici, con chi si mangia…) che azzerarle o rivoluzionarle da un giorno all’altro è quasi impossibile. Ci si può riuscire pagando un prezzo molto alto in termini di sforzo di volontà e serenità, ma rischiando di diventare irascibili e intrattabili. Cioè dimagrite ma stressate.
Quello che mi sento di consigliarvi, lasciando alla vostra dietologa il compito di entrare nello specifico, è di concentrarvi su un solo cambiamento alla volta, trascurando tutto il resto. Vi chiederete, cambiare cosa? Più proteine e meno carboidrati, via gli zuccheri, via tutti i grassi, niente fritti e via elencando? No, non sto parlando di questo ma di una cosa che ho provato con successo, che allena la psiche e lo stomaco assieme: aumentate il volume di quello che mangiate, mantenendo invariato il Rapporto calorico.
Esempio: a me piace da morire l’uva secca, ma ho scoperto che se invece di sbocconcellarne piccole manciate con grandi sensi di colpa mangio un enorme grappolo d’uva, il mio ego alimentare è ugualmente soddisfatto. E la differenza è sostanzialmente questa: 100 grammi di uva fresca arrivano al massimo a 60-70 calorie, mentre la stessa quantità di uvetta supera quota 300. Un’altra cosa da mangiare a volontà è la verdura, che di solito piace a tutti, ma viene confinata a fine pasto in dosi minimaliste, quasi nascosta in piccole zuppiere tristi.
lo ho provato a fare maxi-insalate, anche di più tipi, mescolando assieme finocchi, pomodori, carote e verdura di stagione, messa in tavola in enormi zuppiere di vetro o di ceramica con colori vivaci. Vi assicuro che dopo aver mangiato un mega piatto di insalata poi per parecchio tempo il vostro stomaco non avrà altre tentazioni. E’ questa la regola base. Ogni volta che state per preparare (o ordinare) un piatto del quale potrete permettervi solo una piccola porzione, fermatevi a riflettere, se non potete scegliere una variante più leggera ma più voluminosa.
Esiste anche un’altra strategia che ho adottato con successo e riguarda tutti quei cibi ai quali non so rinunciare e che non hanno alternative caloriche adeguate. Non smettete del tutto di mangiarli, ma cercate delle varianti”. Per esempio togliete il burro dalla ricetta del dolce, utilizzando il latte, oppure, se per esempio state preparando il risotto col radicchio, dimezzate la quantità di riso e raddoppiate il radicchio, così come per la pasta con le verdure. Come vi dicevo a proposito della maxi-insalata, l’importante è che lo stomaco si senta sazio, cioè si senta impegnato a digerire e non abbia tempo per invocare altro cibo. Ma per “lui”, tra una cosa da 500 calorie o una da 1500 non c’è alcuna differenza. Per voi si.
L’ultimo consiglio, forse il più difficile da applicare, è quello di ascoltare attentamente la sensazione di sazietà. Provate ad ascoltare la fame, e a non lasciarvi trasportare da altre sensazioni. La mia naturopata, a proposito di volume, mi ha dato un consiglio eccezionale: la sera davanti alla tivù adesso mi porto sempre una enorme tazza di tisana al finocchio, digestiva e depurativa. Quasi mezzo litro. La sorseggio. Sta sempre lì. Mi fa compagnia, mi sazia, mi piace e mi ha disabituato a mangiare.