Sono i dati finali della campagna Travelsex, svoltasi dal 16 giugno al 23 agosto, con la distribuzione di opuscoli informativi e raccolte schede in cambio del “Passaporto dell’amore” ai giovani, età media 18,9 anni, che dimostravano una conoscenza base della contraccezione. Da Roma a Cornate, in provincia di Milano, da Verona a Bologna, e ancora Firenze, Bari, Catania, Montesilvano, Salò e Trieste, per saperne di più sul rapporto degli adolescenti con il sesso e soprattutto sulle precauzioni adottate da ragazzi e ragazze.
Oggi la campagna tira le somme. Riportiamo i dati principali: sei giovani su dieci nei mesi estivi hanno avuto più di un partner occasionale, ed il 72% ha usato contraccettivi. E se pensiamo che lo scorso anno ben il 58% delle ragazze affermava di non usare alcun metodo anticoncezionale, sono numeri positivi che testimoniano un’accresciuta consapevolezza sui rischi, in parte attribuibile anche alle numerose campagne di informazione.
Ma bisogna continuare a parlarne, perché siamo ben lontani dal cantare vittoria. Ce lo ricorda Giorgio Vittori, presidente della SIGO, Società italiana di ginecologia e ostetricia, che ha organizzato la campagna Travelsex:
Siamo lontani da una situazione ideale. C’è però una netta inversione di tendenza. Con la nostra iniziativa abbiamo raggiunto 4mila ragazzi che hanno risposto ai nostri questionari. Il 44% ha dichiarato di proteggersi ad ogni nuovo rapporto e solo il 6% non viene sfiorato dal pensiero di adottare qualche precauzione. Il coito interrotto, sebbene noto perché rischioso, è usato dal 23% dei giovani. Non è un metodo contraccettivo. C’è ancora molto da fare. Dobbiamo sensibilizzare quel 50% che afferma di non preoccuparsi circa la protezione nei rapporti sessuali.
Emilio Arisi, consigliere della stessa società, spiega che non c’è un’età per prendere la pillola e che quelle di oggi sono a basso dosaggio ormonale. Ad ogni modo, sempre meno disagio di una gravidanza indesiderata che nel 50% dei casi finisce con un aborto volontario, percentuale che sale all’80% tra gli adolescenti. In Italia usa la pillola contraccettiva solo il 16% della popolazione femminile fertile, ma sotto i 20 anni la percentuale sale al 18%, un segnale positivo di maggiore consapevolezza e sessualità vissuta con responsabilità. Ma molto cammino resta ancora da fare per raggiungere quel 50% di giovani che non usa alcuna protezione e si espone al rischio di malattie veneree e gravidanze indesiderate, con le conseguenze fisiche e psicologiche devastanti associate ad aborti e maternità vissuta troppo presto.
[Fonte: Corriere.it]