Secondo uno studio dell’Università di Padova, negli ultimi decenni le dimensioni del pene a riposo sono diminuite da 9,7 centimetri a 8,9. Il motivo principale, ma si tratta solo per ora di una teoria, può essere l’inquinamento atmosferico.
Diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di plastiche, vernici e detergenti possono agire in due modi: riducendo l’attività degli ormoni maschili androgeni o mimando l’attività degli estrogeni femminili
ha spiegato il professor Carlo Foresta che ha coordinato lo studio. Ma non finisce qui. Infatti un altro dato interessante riguarda l’obesità. Per stimare la lunghezza media del pene, i ricercatori hanno osservato duemila studenti diciottenni delle scuole superiori di Padova, ed hanno notato come quelli obesi avevano ancora maggiori problemi di dimensione, arrivando a stento ai 6 cm. Il dato preoccupante è che essi erano quasi un terzo dei ragazzi esaminati, il che indica che tra obesità ed inquinamento le trasformazioni che avvengono nel corpo umano diventano sempre più negative.
[Fonte: Romagnaoggi]