Dopo un aborto spontaneo, evento di per se stesso molto stressante dal punto di vista emotivo, pensare ad una nuova gravidanza diventa difficile. C’è ansia e confusione su ciò che è avvenuto, si ha paura che possa ripetersi, non si vuole più vivere un’esperienza come l’aborto. Questo soprattutto se la gravidanza era già al punto da rendere necessario un raschiamento. Ma il desiderio di un bimbo diventa più forte ed allora ci si pongono mille domande: perché è accaduto? E’ necessaria una cura? Ed il mio organismo deve riprendersi, guarire in qualche modo? Cerchiamo di comprendere meglio.
Quali sono le cause di un aborto spontaneo?
L’aborto spontaneo consiste nella perdita spontanea della gravidanza, entro il quinto mese di gestazione (20 settimane). Questo avviene nella maggior parte dei casi perché il feto ha delle anomalie che non gli permettono la sopravvivenza essenzialmente dovute ad “errori” fisiologici avvenuti al momento dello sviluppo dell’embrione e dunque raramente riconducibile ad un problema ereditato dai genitori. In altri casi invece sono le condizioni di salute della mamma a provocare il problema, mentre spesso la causa rimane sconosciuta. Circa il 20% delle gravidanze termina con un aborto spontaneo.
Dopo un aborto spontaneo quante probabilità di avere una gravidanza a termine?
Fortunatamente molte. Solo il 5 % delle donne ha subito due aborti spontanei consecutivi e l’1% più di tre. Dunque occorre stare veramente tranquille sulla possibilità di una nuova gestazione che arrivi a termine.
Dopo un aborto spontaneo quanto aspettare per una nuova gravidanza?
Anche qui, a differenza di ciò che si crede, la risposta è positiva. Si può ritentare subito. Ovviamente sarà consigliabile attendere che le ferite emotive guariscano e che l’organismo si rimetta in sesto (soprattutto dopo un raschiamento). In genere bastano poche ore per una ripresa dal punto di vista fisico e circa quattro settimane per il ciclo mestruale successivo, durante il quale si può già rimanere in stato interessante. Come nasce allora l’idea di dover attendere almeno 6 mesi? La questione è controversa.
Lo raccomandano le linee guida dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ma recenti studi scientifici hanno dimostrato che questa necessità di ritardare il concepimento è inutile, anzi, una ricerca in particolare ha dimostrato che le percentuali di avere una gravidanza sana dopo un aborto spontaneo, sono maggiori in chi rimane incinta prima dei 6 mesi!
Ovviamente se non ci sono problemi di salute della mamma ad aver provocato la perdita del bimbo o disturbi successivi come una depressione dovuta all’elaborazione del lutto. Le linee guida andranno sicuramente aggiornate. Sarà buona premura parlarne comunque e sempre con il proprio ginecologo di fiducia: cosa doverosa se invece gli aborti consecutivi sono due, perché occorrerà indagare eventuali problemi di salute della donna.
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