Il comfort vaginale è molto variabile, perché cambia in relazione al ciclo mestruale e agli stili di vita. Ma il bruciore, il prurito e il gonfiore che talvolta si manifestano sono il più delle volte dovuti a funghi o a batteri che proliferano grazie al variare dell’acidità vaginale. Ne parliamo con Rossella Nappi, ginecologa e sessuologa dell’Ines Fondazione S. Maugeri di Pavia. Che cosa c’è all’origine di disturbi ginecologici come le vaginiti?
“Alcune donne hanno un pH più stabile e possono soffrirne anche soltanto un paio di volte nella vita. Altre sono più sensibili alle variazioni ormonali o alla contraccezione ormonale, oppure sono soggette a maggiori disturbi e a variabilità intestinale, o ancora bevono poco e/o tendono a trattenere l’urina. In questi casi è molto utile fare prevenzione, “educando” l’intestino con fermenti lattici e bevendo di più. Sono utili anche i detergenti a pH acido, ma servono sempre consigli personalizzati”.
Le paure che spesso accompagnano questo tipo di disturbi sono giustificate?
“Non sempre. Anche se a volte ci sono problemi che possono sembrare una vaginite, come i microcondilomi, perché danno prurito e bruciore, ma sono di origine virale. Spesso però queste manifestazioni sono asintomatiche e vengono scoperte piuttosto tardi. Il modo migliore per diagnosticare i disturbi di tipo virale, come la presenza dell’Hpv, cioè il papilloma virus, è il pap test, che andrebbe eseguito con regolarità. Per evitare preoccupazioni e problemi maggiori è anche molto utile proteggersi con il preservativo durante i rapporti sessuali”.
Che cosa succede se diventano disturbi ricorrenti?
“Può succedere che una vaginite corrente si trasformi in vulvovestibolite. Sono infiammazioni del vestibolo vaginale, vale a dire l’ingresso della vagina, un tessuto di passaggio delicato che si può infiammare in maniera cronica per la presenza di funghi o batteri, se si usano detergenti non adatti, se si indossa biancheria intima in materiali sintetici o anche per il semplice fatto di andare in bicicletta. Si manifestano con dolore permanente durante la penetrazione, un sintomo che genera anche tensione al momento del rapporto sessuale, perché automaticarnente si tende a difendere dalla manifestazione dolorosa. Rimanendo contratte e chiuse a livella del vestibolo si possono manifestare uretiti o cistiti post coitali, per l’attrito durante il rapporto o per una modificazione del pH.”
Alcuni problemi intimi possono creare motivi di imbarazzo…
“Sì, alcune manifestazioni intime non necessariamente pericolose e dolorose, sono parecchio imbarazzanti. È il caso della garcinerella, un batterio che vive di norma nella vagina, ma che, quando il pH risulta alterato per varie motivazioni, si sviluppa troppo e provoca cattivo odore, anche durante rapporti. Questo spinge spesso la donna a lavarsi in continuazione. Ciò può anche peggiorare le cose perché il pH, lavandosi spesso, si altera ancor di più. La soluzione è adottare strategie mirate per stabilizzare il pH.”
[Grazie a Spora per l’immagine che abbiamo “rubacchiato”. Sulle sue pagine, tra l’altro, si parla proprio di prevenzione e PAP test]