Quali sono i rischi di una proteinuria alta? Con questo termine si indica una grande quantità di proteine nelle urine. E’ una condizione anomala, segno equivalente ad un cattivo funzionamento dei reni. Di per se stessa la proteinuria alta non comporta dei rischi concreti, ma questi sono collegati alla malattia renale che la provoca.
proteinuria
Proteinuria cos’è, sintomi e cause
Cos’è la proteinuria? Il termine medico proteinuria indica una perdita di proteine dal sangue nelle urine. E’ il campanello d’allarme di un cattivo funzionamento dei reni.
Sindrome di Alport tutte le cure
Come si cura la sindrome di Alport? Ma soprattutto: si può curare? Trattandosi di una malattia genetica e rara -come purtroppo spesso accade in questi casi- la risposta non è semplice. Non si può guarire da questa condizione, ma si possono fare numerose cose per rallentare l’evolversi dei sintomi. Ecco quali:
Sindrome di Alport, tutti i sintomi e cosa fare
La Sindrome di Alport è una patologia ereditaria, che può condurre a malattia renale cronica, condizione in cui i reni progressivamente smettono di funzionare: dopo la sindrome del rene policistico è la seconda causa di malattia renale cronica. Nello specifico questa patologia colpisce i glomeruli (i vasi sanguigni capillari) che aiutano con il processo di filtraggio dei reni, ma può riguardare anche altri organi come l’orecchio e l’apparato uditivo o la vista, con una serie di sintomi ben diversi tra loro. Ecco quali sono.
Diagnosi gestosi con nuovo esame del sangue
Diagnosi gestosi con un semplice esame del sangue. Questa possibilità ci viene presentata da uno studio pubblicato sulla rivista di settore New England Journal of Medicine e che racconta il lavoro dei ricercatori dell’Università di Vienna.
5 cose da sapere sulla gestosi
Sono almeno 5 le cose da sapere sulla gestosi, una patologia molto grave che può colpire le donne in gravidanza mettendo a rischio la loro vita e quella del bambino. Scopriamone insieme di più.
Nefrite da iga, fare sport è pericoloso?
Richiesta di Consulto Medico
“Ho questa patologia dal 1995, nefrite da iga, in tratttamento con delle dosi minime di cortisone 2,5 mlg. al gg: è sotto controllo con ottimi risultati. Sono uno sportivo ed in particolare faccio il podista con svolgimento di alcune maratone, volevo sapere se lo sforzo fisico aggrava la malattia, se puo danneggiare la funzionalità renale?Grazie e saluti”.
Proteinuria alta in gravidanza: cause, valori e cura
La proteinuria alta in gravidanza la perdita di proteine all’interno delle urine nel corso della gestazione. Vediamo insieme le cause che la scatenano e la loro gravità, i valori di riferimento e la sua cura.
Proteinuria alta, esame urine: valori, cause e cosa fare
Proteinuria: con questo termine ci si riferisce ad una analisi delle urine volta ad individuare la presenza anomala di proteine, ovvero valori troppo alti che possono essere sinonimo di un mal funzionamento dei reni. Il test si svolge semplicemente immergendo una striscia reattiva nel campione di urine del paziente: si rilevano così la quantità e la qualità delle proteine presenti, ambedue fattori importanti per una diagnosi più precisa. Ma vediamo nel dettaglio.
Un’incognita chiamata preeclampsia
La diagnosi di preeclampsia è spesso incerta, perché la valutazione della proteinuria tramite raccolta delle urine delle 24 ore presenta non poche complicazioni e limitazioni, e molte donne arrivano al parto prima di averla completata in modo affidabile. Secondo una revisione sistematica appena pubblicata sul British Medical Journal, però, la valutazione del rapporto proteine/creatinina rappresenta un’alternativa ragionevole per escludere una proteinuria superiore a 0,3 grammi al giorno, e con essa la diagnosi di preeclampsia.
Oltre otto milioni di donne vengono colpite ogni anno da questa complicanza, con una percentuale di rischio stimata globalmente tra il 2 e l’8% di tutte le gravidanze (in Italia l’incidenza è inferiore) Gli esiti variano molto in base al contesto: la mortalità, in particolare, è dello 0,72% nei Paesi industrializzati, ma sale addirittura al 5,2% nei Paesi in via di sviluppo, a riprova del fatto che esistono strumenti efficaci per prevenirla e limitarne le conseguenze.