E’ risaputo che i banchieri della Goldman Sachs guadagnano molti soldi, ma ora hanno anche un bonus: le operazioni di cambio di sesso. Si avete capito bene! La società finanziaria infatti ha aggiunto un benefit nelle coperture sanitarie ai propri dipendenti anche l’operazione di cambio sessuale.
La chirurgia sessuale che ha un costo variabile tra i 5000 ed i 15000 dollari, dallo scorso anno è completamente a carico della società. E la Goldman Sachs non è la prima a farlo: anche la Banca d’America, Wachovia, Deutsche Bank e altre importanti banche coprono tutto o in parte i costi per la chirurgia ai propri dipendenti.
La copertura delle operazioni di cambiamento di sesso è un segno evidente di apertura da parte della Goldman Sachs: serve non solo a sostenere i propri dipendenti, ma anche a mantenere una forza lavoro eterogenea. Dice Pauline Parco, presidente della New York Assosiation per i diritti di genere “i datori di lavoro che non comprendono chiaramente le identità di genere nelle loro politiche occupazionali possono inviare segnali non favorevoli ai propri dipendenti“.
In Italia la GS è presente da vent’anni a Milano, con un centinaio di professionisti «dedicati» al nostro mercato. I suoi banchieri hanno di recente assistito l’Enel nell’acquisizione di Endesa in Spagna e ora stanno aiutando Prada nella quotazione in Borsa, insieme con Mediobanca. In teoria, anche loro hanno diritto al benefit-transgender.
Ma sull’argomento nessuno fa commenti, salvo una considerazione: il beneficio va inserito soprattutto nel contesto americano, quello di una società che cambia, e dello sforzo di attirare e trattenere i migliori talenti. Qui da noi sono da antologia i corsi di scrittura creativa, di storia dell’arte o di sommelier che fino a qualche tempo fa la Ferrari finanziava ai suoi quadri, per sviluppare o approfondire gli interessi individuali.
Adesso, il benefit più gradito da tutti i 2.926 dipendenti del marchio rosso è il check up completo per sé e i propri figli in età scolare, da ripetere periodicamente. Oltre, manco a dirlo, al posto in tribuna durante il Gran Premio di Monza. Sapevate che i vantaggi ai banchieri fossero così grandi?