Sanguinamento vaginale dopo un rapporto sessuale: è una di quelle esperienze che manda nel panico o nella migliore delle ipotesi rovina l’esperienza amorosa appena vissuta. Può capitare, soprattutto alle donne tra i 20 ed i 40 anni, per vari motivi, nessuno dei quali va trascurato, benché anche la rottura dell’imene nella ragazza vergine dopo il primo rapporto può portare ad un sanguinamento post-coitale (questo il termine medico). Ma quali le possibili motivazioni oltre questa? Vediamo insieme le 10 cause più comuni.
1. Perdita di verginità e/o rapporto sessuale intenso
Se le perdite di sangue compaiono all’entrata della vagina, possono dipendere dalla rottura dell’imene non solo in seguito al primo rapporto, ma anche dopo alcuni successivi. Per elasticità non è detto che questo accada “la prima volta” e possono altresì rimanere dei residui. In altri casi un sanguinamento si può avere se le dimensioni sessuali del partner sono decisamente maggiori rispetto al precedente, se il rapporto è particolarmente energico se non addirittura violento e/o se la vagina è secca, perché non si sono rispettati i tempi preliminari della lubrificazione o se è infiammata da un’infezione come quelle sessualmente trasmesse che descriviamo qui di seguito.
2. Secchezza vaginale
La secchezza vaginale si può riscontrare facilmente in donne che hanno appena partorito o in menopausa a causa dell’abbassamento degli estrogeni. In queste fasi, e proprio per tale motivo si può soffrire anche di dispareunia. Un sanguinamento tra un ciclo e l’altro soprattutto dopo la menopausa, anche se dopo un rapporto sessuale necessita di un approfondimento medico.
3. Piaghetta del collo dell’utero (ectopia)
Questa ectopia rappresenta un’estensione, un accrescimento verso l’esterno del tessuto endocervicale: se cresce molto può essere dolorosa e sanguinare se sollecitata con un rapporto intimo. E’ comunque innocua. Non è una condizione pericolosa.
4. Displasia cervicale
La displasia cervicale rappresenta un’anomalia delle cellule epiteliali della cervice uterina, considerate precancerose e provocate dal virus Hpv: il rischio di incappare in questa condizione aumenta col il numero dei partner, precedenti di malattie a trasmissione sessuale, la precoce attività sessuale ed il parto prima dei 16 anni. Si può intervenire con trattamenti ablativi (crioterapia o laser) o escissionali (conizzazione o LEEP), ma solo nei casi più importanti.
5. Clamidia
E’ un’infezione batterica a trasmissione sessuale, molto comune: si cura con gli antibiotici per via orale (azitromicina, tetraciclina, o eritromicina). Vanno trattati anche i partner sessuali onde evitare reinfezioni.
6. Gonorrea
Anche questa è una malattia a trasmissione sessuale di origine batterica trattabile con terapia antibiotica.
7. Vaginite
E’ un’infiammazione dovuta ad infezione che può colpire la vagina o la cervice dell’utero. La cura dipende dall’agente infettivo scatenante. Tra questi troviamo anche il trichomonas, protozoo responsabile della Tricomoniasi o le infezioni vaginali da lievito.
8. Polipi cervicali o uterini
I polipi cervicali sono escrescenze che crescono nel canale cervicale o sul suo bordo. Sono molto fragili, per quello, rompendosi con un rapporto sessuale possono provocare sanguinamento. I polipi uterini invece si sviluppano dall’endometrio. Le donne che ne sono soggette sperimentano spesso metrorragia (spotting, sanguinamento tra un ciclo mestruale e l’altro) oltre che sanguinamento vaginale post-coitale o dopo la menopausa.
9. Fibromi
I fibromi uterini sono solitamente dei tumori benigni: masse solide di tessuto fibroso per lo più sensibili agli estrogeni ( scompaiono da soli con la menopausa, aumentano di volume in caso di terapia ormonale estrogenica). Diversi trattamenti sono attualmente disponibili per trattare i fibromi uterini sintomatici 8ovvero quelli che arrecano disturbi importanti) e vanno dalla miomectomia all’embolizzazione dell’arteria uterina fino all’isterectomia tradizionale.
10. Endometrite o adenomiosi
L’endometrite un’infiammazione dell’endometrio (lo strato più interno dell’utero); con l’adenomiosi (ispessimento del miometrio) è associata ad endometriosi. Entrambe possono provocare perdite di sangue dopo il rapporto sessuale.
La diagnosi precisa di cosa ha provocato un sanguinamento post coitale nelle donne va fatta andando per esclusione: è importante rivolgersi sempre al proprio ginecologo per escludere problematiche serie: il sangue tra un ciclo e l’altro è uno dei sintomi del tumore all’utero.
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