Viene definito binge drinking, il bere per ubriacarsi, quell’esagerazione voluta e consapevole con le bevande superalcoliche fino a raggiungere lo stordimento.
Se inizialmente questa pratica identificava l’atto di bere smisuratamente qualche giorno di fila fino ad intossicarsi e tralasciando le attività quotidiane, oggi identifica purtroppo un fenomeno molto più vasto, che coinvolge tanti giovani e adolescenti che scelgono di sballarsi con l’alcol.
Secondo il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA), la soglia per il binge drinking è fissata in cinque o più bevande superalcoliche per gli uomini, in quattro o più drink per le donne, nel lasso di tempo di due ore. Questa pratica, molto diffusa soprattutto nei week-end e durante le festività, in cui molte persone escono con il deciso proposito di ubriacarsi, è deleteria per l’organismo, soprattutto per la salute del cuore.
Un gruppo di ricercatori dello University of Rochester Medical Center ha pubblicato uno studio a tal proposito che identifica una relazione tra l’insorgenza di infarto ed ictus e il binge drinking.
La ricerca, edita dalla rivista di divulgazione scientifica Atherosclerosis, ha individuato i meccanismi che portano gli alcolizzati a subire un attacco di cuore.
La pratica del bere smisuratamente fa registrare un’incidenza doppia del rischio di infarto rispetto al bere moderatamente. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che bere un bicchiere di vino rosso anche ogni giorno può essere anzi salutare.
Al contrario, come individuato da questo recente studio, l’eccesso di alcol che arriva nell’organismo in dosi elevate, causa disturbi anche gravi ai vasi sanguigni, spingendo un importante tipo di cellule immunitarie, le monocitiche, ad aderire alle arterie.
L’etanolo, infatti, viene per la maggior parte convertito in acetaldeide, che resta a livelli elevati anche molte ore dopo il consumo di alcolici e che causa arteriosclerosi, proprio come come fa il colesterolo.
Come spiega uno degli autori dello studio, il professor John Cullen:
Fattori come il binge drinking sono stati associati ad un aumento del rischio di malattie cardiache. Uno dei nostri esperimenti ha rilevato che l’acetaldeide, agli elevati livelli trovati nel sangue dopo aver bevuto smisuratamente, ha aumentato di ben il 700% il numero dei monociti che possono aderire alle cellule di rivestimento dei vasi sanguigni, provocandone l’infiammazione e l’ostruzione e dunque l’infarto.