Non ci stancheremo mai di ripeterlo: il fumo fa male. Sembrerà una frase banale, detta e ripetuta milioni di volte da migliaia di non fumatori. In realtà, a parlare è qualcuno che è riuscito a smettere e sa bene quali possono essere i benefici per la salute e per il portafoglio di togliersi il brutto e insano vizio delle sigarette.
D’altra parte, per convincersi a farla finita con le bionde, basta osservare non soltanto i prezzi in continuo aumento ogni anno, magari facendo i conti di quanto risparmieremmo a lungo termine e cosa potremmo permetterci se non fumassimo, ma ancor più dare un’occhiata alle cifre impressionanti sui dati di mortalità da fumo. A questo proposito, una relazione diffusa di recente dal Centers for Disease Control and Prevention, ha stimato in due milioni e mezzo i casi di tumore ai polmoni e ai bronchi provocati dalle sigarette solo negli Stati Uniti nel periodo compreso tra il 1999 ed il 2004.
Lo studio, per la prima volta, ha analizzato su larga scala l’incidenza dei fenomeni tumorali da tabacco nella popolazione statunitense, servendosi dei dati del CDC’s National Program of Cancer Registries e del National Cancer Institute’s Surveillance, Epidemiology and Results Program.
Dall’analisi dei dati sono emerse alcune preoccupanti relazioni tra fumo e cancro:
- L’incidenza di tumori dovuti al fumo è stata più alta tra gli uomini di colore e più in generale nella popolazione maschile, ponendo in rilievo l’importanza delle modalità d’uso del tabacco.
- Il cancro ai polmoni, alla laringe e alla cervicale risultano più diffusi nel Sud, soprattutto nel Kentucky che detiene il triste primato del più alto tasso di fumatori per numero di abitanti (28,6%).
- Il fumo ha tassi più bassi in Occidente: in California (18.5), nel Montana (18.5), dove “stranamente” anche la percentuale di incidenza tumorale è più bassa.
- Altri tumori associati con l’uso del tabacco – pancreas, vescica, esofago, rene, stomaco, della cervice, e la leucemia mieloblastica acuta – hanno rappresentato più di un milione di casi di cancro diagnosticati tra il 1999 e il 2004.
L’autore principale dello studio, Sherri Stewart, afferma che:
I dati in questo rapporto forniscono ulteriori e forti elementi di prova del grave danno per la salute derivante dal consumo di tabacco.
Che il fumo di sigarette fosse associato al tumore ai polmoni e alla laringe, è un fatto già risaputo da tempo, ma questo studio fa maggiore chiarezza sulla relazione tra i due fattori, rivelando chiaramente che laddove c’è un più alto tasso di fumatori, c’è anche il più elevato numero di casi di cancro.