Forse in un futuro non troppo lontano sarà possibile diagnosticare il tumore del polmone in fase precoce grazie ad una semplice, si fa per dire, analisi del sangue. Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania sta cercando infatti di mettere a punto un test che analizza l’espressione genetica nei globuli bianchi nel sangue poichè, come afferma Anil Vachani, il tumore, sempre secondo quanto scoperto dagli studiosi statunitensi, interagisce con i globuli bianchi modificando i geni attivi al loro interno.
Dalla analisi genetica dei globuli bianchi sarà quindi possibile individuare la presenza del cancro al polmone in una fase ancora iniziale riducendo inoltre al minimo il rischio di false diagnosi positive (i cosiddetti falsi positivi), frequente con alcune tecniche diagnostiche tradizionali. Il test è stato sperimentato su un campione di 44 ammalati di cancro in fase precoce e su 52 persone sane, dimostrandosi affidabile nell’87% dei casi. A questo punto i ricercatori sperano di poter estendere la sperimentazione a un campione più ampio di soggetti.
Proviene invece dalla Columbia University uno studio, fondato sempre sul’analisi genetica, volto a stimare la probabilità che un tumore polmonare non a piccole cellule, categoria nella quale rientrano il carcinoma spinocellulare (25-30% dei casi), l’adenocarcinoma (30%), e il carcinoma a grandi cellule (15%), possa dare luogo a recidive quando asportato in fase iniziale.
Gli studiosi hanno analizzato le caratteristiche genetiche, la cosiddetta firma genetica, in 21 pazienti affetti da tumori squamosi o adenocarcinomi dimostrando che in base a questo tipo di analisi è possibile predire l’evoluzione dell’82% degli adenocarcinomi e del 70% dei tumori squamosi. I risultati sono quindi incoraggianti e anche in questo caso si spera di poter estendere la sperimentazione. Entrambi gli studi sono stati presentati a Toronto in occasione della conferenza internazionale dell’American Thoracic Society.
In Italia vi sono 40mila nuovi casi di cancro ogni anno. Il vizio del fumo rappresenta nel 90% dei casi la causa più frequente della sua insorgenza. Smettere di fumare è quindi il miglior modo di fare prevenzione.