E’ primavera! E’ la stagione della rinascita, ma anche e soprattutto quella delle insopportabili allergie ai pollini, non a caso definite allergie primaverili. Possiamo dirlo apertamente: finora, noi popolo di allergici ce la siamo cavata! Le piogge e le temperature non altissime, hanno tenuto lontano i pollini e conseguentemente i fastidiosi sintomi: starnuti continui e nasi gocciolanti, prurito diffuso, occhi rossi e che lacrimano, difficoltà di respirazione ed attacchi d’asma. Insomma quel che basta per rendere difficile la quotidianità. Ma quali sono i pollini che si diffondono in questo periodo?E che fare?
Risponde il prof. Domenico Schiavino docente di Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università Cattolica di Roma:
“Questo è il periodo delle graminacee: allergeni molto comuni in Italia perché presenti a tutte le latitudini, benché la loro diffusione sia maggiore al Nord (70-85%) e al Centro (60-75%). La fioritura inizia nel mese di Aprile, per raggiungere il culmine tra Maggio e Giugno. I granuli delle graminacee sono piuttosto grandi e quindi solitamente creano disturbi a carico della mucosa congiuntivale e nasale, quella che solitamente chiamiamo febbre da fieno (benché la febbre in questi casi sia rara)”.
Purtroppo però i problemi non finiscono qui, perché se la primavera ci accompagna con tepore verso il caldo estivo la parietaria e l’alternaria (altri pollini a cui siamo allergici in parecchi!) cominciano a fare capolino già in questi periodi per poi diffondersi abbondantemente fino anche al mese di ottobre! Un’amica allergologa una volta mi ha spiegato che i mutamenti climatici hanno molto influito anche sui luoghi e sulle fioriture delle piante: non esiste più la mezza stagione, neppure per i pollini! E questo non è buono per le persone che soffrono di allergia che dunque rischiano di trovarsi sotto scacco, nella maggior parte dell’anno. La soluzione esiste, ed è il vaccino. Ma attenzione, va fatto in periodi di quiescenza e dunque lontano dalla diffusione dei pollini. Da Ottobre in poi allora per chi soffre delle tipiche allergie primaverili.
E nel frattempo? Ecco i consigli del Prof. Schiavino:
“In questo periodo dell’anno gli allergici ai pollini possono ricorrere solo agli antistaminici, antileucotrienici, cortisonici da spruzzare nel naso o da inalare, può essere utile anche una terapia con broncodilatatore, ma dipende sempre dai casi, da valutare con il medico esperto in allergologia. E’ importante però, una volta superati i sintomi non dimenticarsi della possibilità dei vaccini, oggi disponibili anche in gocce o compresse da sciogliere sotto la lingua, che si possono assumere a domicilio, alquanto privi di effetti collaterali. Le vaccinazioni vanno però fatte prima della stagione pollinica e per avere risultati concreti devono protrarsi per almeno tre o cinque anni.”
E voi soffrite di allergie primaverili? Ecco il nostro nuovo sondaggio: partecipate!
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[Fonte: Università Cattolica]