L’intelligenza non è data una volta per tutte alla nascita e può anzi essere potenziata durante tutto il corso della vita. Basta esercitare la memoria. A provarlo una ricerca condotta da Susanne Jaeggi e Martin Buschkuel dell’Università del Michigan, che ha dimostrato come allenare la cosiddetta memoria di lavoro o a breve termine abbia ricadute positive sulle doti intellettive.
La gran parte dei test intellettivi misura due tipi di intelligenza: quella, per così dire, cristallizzata e quella fluida. La prima riguarda la capacità di risolvere i problemi in base alle conoscenze e alle competenze personali, avvalendosi cioè di informazioni custodite dalla cosiddetta memoria a lungo termine. La seconda, invece, indaga l’abilità di comprendere le relazioni tra concetti, aldilà delle conoscenze già possedute dall’individuo. Ed è proprio questa tipologia di intelligenza che può essere ampliata, con un allenamento mirato della memoria a breve termine.
Il cervello quindi, come afferma la Jaeggi, è molto più plastico di quanto si pensasse. Gli studiosi statunitensi, con la collaborazione del collega svizzero Walter Perrig, dell’Università di Berna, ritengono che se l’intelligenza cristallizzata si avvale della memoria a lungo termine, quella fluida sfrutta la memoria a breve termine o di lavoro, ossia il tipo di memoria che viene chiamata in causa per ricordare un’informazione che ci occorre per essere utilizzata immediatamente, ad esempio un numero di telefono o un indirizzo.
La ricerca ha coinvolto quattro gruppi di volontari, che si sono sottoposti a un allenamento quotidiano di 30 minuti per otto, 12, 17 o 19 giorni di seguito. Al termine di ogni sessione di esercizio, è stata monitorata l’intelligenza fluida dei partecipanti, mediante il confronto con quella di alcuni gruppi di controllo che non avevano svolto gli esercizi. Per i primi era possibile apprezzare un miglioramento della performance.
Gli studiosi affermano quindi che allenare la memoria a breve termine possa rappresentare uno strumento di fondamentale importanza per avere più successo nel lavoro o nello studio. Anche e soprattutto per coloro che presentano un quoziente intellettivo più basso della media.