Il dolore oncologico improvviso potrà essere attenuto con uno spray nasale. Il principio attivo del farmaco è il fentanil, un oppioide che, inalato attraverso le narici, aiuterà a vivere meglio, alleviando le sofferenze di chi è afflitto da quel tipo di dolore, causato da tumore, tecnicamente definito “BreakThrough cancer Pain” (spesso abbreviato in BTcP): un dolore improvviso, che si manifesta in modo estremamente violento. In media 6-7 pazienti oncologici su 10 ne soffrono, accompagnando dunque fasi acute a quelle di dolore cronico di base tipico del cancro. La durata del BTcP, generalmente, si aggira sui 30 minuti con una cadenza di 3-4 volte al giorno. La formulazione del nuovo farmaco, dovrebbe riuscire a dimezzare il dolore in circa 20 minuti ed alleviarlo nell’arco dei 30-60. Un nuovo strumento in linea con la concezione sottolineata, più volte, dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità): curare i pazienti oncologici, inibire il loro dolore e bloccare la malattia che lo causa.
Sofferenza che il più delle volte ricade anche sui familiari, in modo diverso, ma altrettanto doloroso. Infatti, il dolore oncologico richiede un approccio interdisciplinare che coinvolge non solo la sfera fisica, ma anche quella sociale ed emozionale. Vedere i propri cari, inerti e sofferenti, senza poterli aiutare in alcun modo è un’ulteriore male che si ripercuote sul paziente stesso. Il dolore oncologico, a causa della sua frequenza, ha un impatto devastante sulla qualità della vita del paziente. Molto spesso si ricorre agli hospice, strutture ospedaliere (qualche volta integrate all’interno dei nosocomi) nelle quali è possibile ricoverare i malati e condurli a una dolce morte. La cronicità dello stato doloroso è, infatti, un fenomeno percepito (e “interpretato” dal sistema nervoso) in modo soggettivo e cambia da un individuo all’altro e non tutti i casi possono essere curati a “domicilio” con un “assistenza familiare”, forse l’uso di questa nuova medicina potrebbe andare incontro a chi volesse rimanere nella propria casa con le persone care. Alla diagnosi di un tumore il dolore è presente in circa 1/3 dei pazienti e nelle fasi avanzate si manifesta nel 60-95%. Nel 2008 è stato calcolato che il 25% dei pazienti neoplastici giunge alla morte senza sollievo dal dolore. In Italia solo nel 2010 è stata decretata una legge (38/2010) che sancisce il diritto di chi, afflitto da queste condizioni di cronicità, chiede di essere sottoposto a trattamento per alleviare le sofferenze. L’utilizzo degli oppioidi, come palliativo da far rientra “nella categoria” della terapia del dolore, è infatti aumentato del 13,8% nel 2010, un incremento che sembra riflettere un atteggiamento più positivo verso questo tipo di farmaci, sia da parte dei pazienti, che da quella dei medici che li prescrivono.
[Fonte: Cancer pain org; Pub Med.gov]