E’ in corso di sperimentazione una nuova cura contro il diabete basata sulla manipolazione cellulare, per la produzione di insulina. La ricerca è stata presentata recentemente da un gruppo di ricercatori dell’Università di Palermo, durante il Forum del mediterraneo in Sanità 2011. La nuova terapia, inoltre, nel 2010 ha ottenuto anche un brevetto internazionale.
La sperimentazione parte dall’occhio umano, precisamente dalla zona tra la cornea e la sclera, e si è ispirata alle tecniche di medicina rigenerativa sostituendo nell’organismo le cellule produttrici di insulina.
Come ha spiegato la coordinatrice del progetto di ricerca Carla Giordano:
sino ad oggi, le sperimentazioni più interessanti sono quelle sulle cellule staminali embrionali, cellule pluripotenti in grado di dare origine ad altre per la ricostruzione di organi. Da queste cellule però poche fino ad ora hanno dimostrato la capacità di produrre insulina. La nostra fase di di sperimentazione si svolge in una regione dell’occhio vicina alla cornea, ricchissima di staminali.
In quell’area, i ricercatori hanno scoperto come le cellule riescano a moltiplicarsi sino al 77% di quelle trattate, senza che fosse alterata la loro stabilità cromosomica. In 15 giorni, infatti, è stata ottenuta un’ottima produzione di cellule produttrici di insulina.
La nuova cura contro il diabete con la manipolazione cellulare, sembra sia anche a centro di un accordo segreto con la Cina, dove si stima un costante aumento delle persone affette questa malattia metabolica, caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e da un’azione insufficiente dell’insulina. Si conta, infatti, che entro il 2030, nel Paese asiatico la fetta di popolazione colpita dal diabete, possa arrivare a toccare una soglia preoccupante, passando da circa 40 milioni a 60 milioni.
Il diabete, tuttavia, è una patologia cronica molto diffusa anche in Italia, le persone che ne soffrono, infatti, sono oltre 3 milioni, e un terzo, risiede al Sud, tanto che si sente parlare spesso di “epidemia”. La sperimentazione, perciò, potrebbe aprire la via a nuove terapie in grado di arrestare la progressione del diabete.
Fonte: AGI Salute