Come può accadere che soggetti inizialmente magri e in forma con il trascorrere degli anni accumulino così tanti chili in più da diventare quasi irriconoscibili? I fattori sono molteplici, alcuni genetici, altri derivanti da gravi patologie, dalla vita sedentaria, dallo stress che porta a mangiare molto, o ancora da disturbi alimentari e da gravi patologie che compromettono il metabolismo.
Certamente, uno dei comuni denominatori di chi subisce un eccessivo aumento di peso, anticamera dell’obesità, è il consumo smisurato di cibo, soprattutto dolciumi e alimenti particolarmente ricchi di grassi saturi.
Per quanto riguarda l’abuso di dolci, a far luce sui meccanismi che spingono i soggetti obesi e non ad ingozzarsi letteralmente di alimenti zuccherini, è una recente ricerca nell’ambito delle neuroscienze, effettuata da un gruppo di scienziati del Penn State College of Medicine. In base a quanto riportato nello studio, esisterebbe un legame tra il gusto e il peso corporeo, che spingerebbe gli obesi a consumare più dolci.
Le persone in sovrappeso, infatti, avvertono meno il sapore dei cibi, in particolari quelli ricchi in zuccheri, e sarebbero pertanto portanti a consumarne in misura maggiore, prima di avvertire un qualche sapore soddisfacente. Come spiega uno degli autori della ricerca, il professor Andras Hajnal:
Quando si ha una ridotta sensibilità agli alimenti appetitosi, si tende a consumarne in quantità superiore alla norma. E’ un circolo vizioso.
Precedenti studi avevano già suggerito che le persone obese fossero meno sensibili al gusto dolce e avvertissero dunque una maggiore necessità di alimenti zuccherini rispetto ai soggetti magri. Questo studio ne chiarisce meglio i meccanismi, grazie a delle sperimentazioni su cavie di laboratorio.
A quanto pare la lingua dei soggetti obesi avverte meno il gusto del saccarosio quando le quantità sono limitate, mentre inizia a sentire l’appetibilità solo davanti a forti concentrazioni di zucchero, inviando solo a quel punto al cervello il segnale di soddisfazione.
La soluzione all’obesità, secondo Hajnal, non sarebbe dunque mangiare di meno, ma alimentarsi con più gusto, rendendo maggiormente appetibili i cibi.
Una buona notizia per chi ama il caffè molto dolce, lo studioso consiglia proprio di iniziare non privandosi di quel cucchiaino di zucchero in più nel caffè, che certo non farà la differenza e che aiuterà al contrario a riabituarsi gradualmente a sentire il gusto dei cibi ricchi in zucchero, e a consumarne meno.